Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... verità nemmeno uno.» «Con Rossana che intenzioni hai?» Nadia vide il figlio chinare lo sguardo. «Ancora porta la tua fedina. Dovresti sentire il dovere di dargli una spiegazione.» «Lo farò ma soltanto se capiterà l’occasione giusta.» «Invece dovresti avvertirlo come un obbligo», rispose Nadia rivolgendo al figlio uno sguardo biasimante «se non altro per rispetto dei suoi genitori. In fin dei conti hai frequentato casa loro e sei stato fidanzato con la figlia per quasi tre anni.» «Mamma, credo che in certe cose sia meglio non rimestare troppo.» «Mauro ha ragione», concordò Luciano, facendo capolino nel cucinotto. «Che cosa dovrebbe dire ai genitori di Rossana più di quel che sanno già? Le cose si spiegheranno da sole.» «L’ambiente diventa troppo affollato», borbottò Nadia. «Andate di là, subito! Non sarebbe cortese se Silvia tornasse in cucina e trovasse la tavola vuota.» Mauro schioccò un bacio sulla guancia a sua madre mentre lei si apprestava ad aprire un vasetto di sugo al pomodoro e basilico. «Grazie mamma.» «Ruffiano va di là col babbo.» Non appena Silvia vide servirsi gli spaghetti col pomodoro, mentre gli altri erano conditi col ragù di carne, si sentì liberata dall’obbligo di dover cominciare il pranzo rifiutando il primo. Sfiorò col suo il ginocchio di Mauro in segno di gratitudine. «Spero ti piacciano», le disse Nadia, rivolgendole ora un sorriso quasi cordiale. «Signora non si preoccupi, vanno benissimo e mi scusi se ha dovuto…» «Di cosa? Mettici parecchio ...
... formaggio, piuttosto, perché gli spaghetti conditi in quel modo sanno di poco.» Sciolte le briglie al riserbo, Silvia divenne loquace e invogliò Mauro a mandare giù qualche boccone che lo scombussolamento per quella concatenazione d’eventi, l’appetito glielo aveva annientato. Per secondo Nadia le servì un’abbondante porzione di sformato con le verdure, quindi il dolce di pasta sfoglia e crema pasticciera, infine la macedonia di frutta. Luciano scovò perfino una bottiglia di spumante avanzata dalle festività pasquali e proseguirono a conversare evocando fatti che riguardavano le rispettive famiglie. Rimasto taciturno Mauro si affacciò alla conversazione chiedendo al padre: «Babbo, stamattina ha telefonato qualche cliente?» «Era quel tizio che ci ha portato a restaurare il tavolino a tre gambe, quello che organizza le sedute spiritiche. Mi ha tenuto al telefono dalle undici e cinquanta a mezzogiorno e venti. Non lo reggevo più. S’è messo a spiegarmi che voleva lo verniciassimo blu notte e non grigio scuro come ci aveva chiesto. Che cavolo vorrà dire blu notte? Bah! Mischierò l’azzurro con un po’ di nero e buonanotte suonatori. S’è anche raccomandato che stessimo attenti a non otturare il forellino sul pianale. Poi che accidenti mi ha ancora detto di fargli a quel trabiccolo, che a dirla tutta non vale un cazzo, non lo ricordo.» Silvia dovette coprirsi la bocca col tovagliolo per prevenire ciò che avrebbe potuto causare una risata non trattenuta. «Luciano non essere volgare», lo ...