1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... rimproverò la moglie. «Scusami Silvia. I clienti bisogna sopportarli come sono. Poi viene da sfogarsi.» «A chi lo dice signor Luciano.» «Babbo non mi riferisco a quell’ora. Intendevo verso le nove, dopo che sono tornato a prendere la macchina fotografica», insisté Mauro. Nadia fece piedino al marito per tentare di fargli dire qualcosa come: “Mi ha chiamato la zia Paola.” «A quell’ora nessuno, perché?» Luciano sentì sua moglie pestargli un piede per comunicargli quanto fosse stato baccalà. «Giacché non potevo risponderle perché mi ero scordato il cellulare», spiegò Mauro «Silvia, sperando non fossi ancora partito, ha chiamato sul telefono fisso per avvertirmi che sarebbe giunta in ritardo ma trovava sempre occupato.» Luciano cercò di rimediare con quel poco che gli venne in mente d’acchito. «Forse la cornetta non faceva contatto con l’apparecchio.» Mauro avvertì Silvia toccargli il ginocchio ma, preso dalla stranezza del fatto, non colse l’avvertimento. «Babbo come ha potuto trovare la linea libera quel tizio del tavolino se la cornetta non faceva contatto?» «Camminando per casa l’avranno rimessa a posto le vibrazioni.» «Babbo che stai dicendo?» «Signor Luciano mi perdoni la curiosità, quel foro sul tavolino che il vostro cliente vi ha raccomandato di non otturare, a che cosa gli sarebbe servito?» chiese Silvia per impedire a Mauro di continuare la diatriba. «Domanda acuta la tua perché quando i medium organizzano le sedute spiritiche, lasciano l’ambiente nella semioscurità ...
    ... per celare i movimenti e creare un’atmosfera di mistero, quindi incastrano un gancio brunito sul foro e uniscono a catena le mani dei partecipanti. A quel punto fingono di cadere in trans, alterano la voce per far intendere che parlano per conto del defunto evocato o scrivono sotto il suo dettato. Per la scena finale i furbacchioni infilano il gancio in un anello largheggiante e sollevano il leggero tavolo, creando l’illusione che leviti come per effetto d’occulte energie, e i babbei sono serviti.» Più tardi l’effetto della digestione aveva reso sonnolento il convivio, cosicché quando Nadia si era alzata per preparare il caffè, erano passate le sedici e mezzo. «Mauro, scusami. Vado a chiedere a tua madre se vuole che l’aiuti a lavare le stoviglie.» «Vedrai che rifiuta.» «Ne sono convinta ma devo mostrarmi cortese.» Silvia entrò nel cucinotto con la deferenza di chi invadeva un territorio che le donne consideravano loro, molto più che altri angoli di casa. «Signora Nadia la posso aiutare?» «Nient’affatto! Torna di là da Mauro.» «Signora immagino che lei stia pensando quanto sia stato frettoloso ciò che è accaduto tra me e suo figlio. Anch’io sono stupita perché ieri mattina nemmeno sapevo che Mauro esistesse.» Nadia intuì quanta emozione provasse la ragazza dal tono della sua voce. «Te lo te lo riferito che è stato fidanzato?» «Sì, signora. Si chiama Rossana.» «Già!Veramente nemmeno sappiamo se tra loro ci sia stata una rottura definitiva. Un litigio li tiene separati da qualche ...
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