-
Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... voltato per tornare verso il bar quando Silvia gli sbarrò il passo. «Sono convinta che tu voglia parlargli della sottoscritta, perciò discutiamone subito, così risparmi la telefonata.» Stefano fece per allontanarsi ma lei lo bloccò afferrandogli un braccio. «Non pensare d’andar via così!» Lo guardò dritto negli occhi.«Vuoi raccontargli che con te ho fatto chissà che cosa per vendicarti?» «Silvia ma che stai dicendo?» «Mi hai già dato della troia che cosa dovrei aspettarmi?» «Non l’ho detto.» «Lo hai pensato. È la stessa cosa.» «Ti ho chiesto di scusarmi.» La discussione si era fatta tanto accesa che aveva attirato l’attenzione di tutti. Il Bizza ruotò la sedia di novanta gradi per meglio osservare la scena. I suoi occhi brulicarono di curiosità quando vide Silvia agitarsi, Stefano tentare di rassicurarla, poi Mauro prenderle il viso tra le mani per calmarla. “Porca miseria che casino sta venendo fuori.” «Che diavolo succede?» domandò Alvaro. «Passione», rispose lui che, per ostentare riservatezza, si avvicinò all’orecchio del ragazzo. «È successo che…» Silvia non mollava sebbene Mauro cercasse di dissuaderla. «Dammi retta, torna al bar. Stefano vorrà assicurarmi che non mi tiene rancore.» «Allora non vedo la ragione di parlartene appartandovi.» «Per un uomo è importante chiarire certe cose a quattr’occhi. Non so come spiegartelo. È più dignitoso. Capisci?» «Se invece volesse fare a botte?» replicò lei lanciando un’occhiataccia a Stefano. «È più grosso di te.» «Silvia, lo sai ...
... bene che Stefano non è un violento.» «Può accadere l’impensabile se si è risentiti per certe cose.» «Non accadrà. Stai tranquilla. Ora torna al bar.» Un po’ rinfrancata dai palmi asciutti di Mauro, lei annuì di mala voglia e li seguì con lo sguardo fino a che oltrepassarono l’accesso del parco. Proposta azzardata Quando i due ragazzi tornarono a sedersi, anche Stefano fu informato della telefonata. «Sapete come ci si arrivi in Carbonaia?» domandò. «Conosco quel posto. Ci sono andato a cercare i funghi con mio padre un paio di volte», disse il Gori. «Si trova sotto il Passo della Torraccia. È chiamato Carbonaia perché una volta producevano carbonella in quel luogo. È un pendio che scende verso un ruscello, così fitto di erica che è un problema entrarci se non si conoscono i passaggi.» «Mi accompagneresti?» «Si può fare, però ti avverto: nella macchia suderemo come bestie.» «Mi aspetti ai margini.» «In due è più facile districarsi. Lasciami il tuo numero di cellulare. Ti chiamo appena posso. Perché vuoi andarci, Stefano?» «Sono convinto che non sia stata una persona in vena di scherzare, a fare la telefonata.» «Che cosa te lo fa pensare?» disse Federica. «Gigi ha descritto il posto come isolato e con la macchia intricata. I vegetali sono ottimi insonorizzatori e schermano il rumore dei latrati. Sono convinto sia stata la soffiata di uno che vuole vendicarsi di qualche torto.» «Poteva informare direttamente i forestali o i carabinieri.» «Forse non l’ha fatto per paura di essere ...