Odette, oui je suis putaine. -9a parte (messer verduzio, tino, e donna rosina che canticchiando...)
Data: 19/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... sapete…”
“Oste ! Portateci dell’uva ! Io e la signorina stavamo parlando amabilmente, quando ci avete interrotto, un giorno di questi caro Donno finirò per sfidarvi a duello se cercherete ancora d’impedirmi di corteggiare una così bella donnina…permettetemi Odette di offrirvi dell’uva ! La nostra è molto buona…”
“Un giorno di questi vi mando dove dico io caro Verduzio ! M’importunate sempre le clienti più belle ! L’uva la metto in conto a voi allora…”
L’oste portò loro dell’uva chiara, molto dolce, che consumarono di gusto; poi Odette individuato nuovamente nel suo commensale ciò che intravide la prima volta che lo incrociò quel particolare cominciò a scoprire un po’ la volta le proprie carte. Dapprima pronunciò a bassa voce, una volta assicuratasi che l’oste, lievemente impiccione, non potesse udirli, nel poco turco che conosceva la parola per farsi riconoscere dagli agenti segreti di Solimano in Otranto:
>-”La madre di Ahmad mangia del pesce !”
Dopo un istante Verduzio le rispose in turco, sempre:
>-”Il figlio però è andato a caccia, non a pesca.”
Odette stava per annuire, ma Verduzio la prevenne:
>-”D’ora in poi non in turco ! E comunque lo parli abbastanza male…l’oste sta tornando…contrattiamo in italiano…”
Dal momento che mastro Donno si stava avvicinando tornarono entrambi all’italiano esibito dalla donnina con tutti i possibili errori di grammatica…
“Messiè se me voleti due livres…”
“E per tutta la notte ?”
“Cinq livres ...
... !”
Ovviamente mastro Donno, da buon oste, fine d’orecchio, li aveva uditi parlare di soldi, e credendo che stessero litigando s’intromise:
“Signorina mia ! Non dovete preoccuparvi, il vino ve l’offro io stavolta ! Se ci siete voi così bellina, i clienti ci vengono, se non altro per vedervi. E voi Verduzio cosa credete ? Che la signorina paghi per voi ?! Non permettetevi !”
Verduzio si fece una risata, per poi lanciare un sacchetto di soldi tintinnanti in mano all’oste dicendogli ad un tempo:
“Toh ! Pàgati ! Alla signorina offro io…”
Ovviamente mastro Donno contò i soldi nel sacchetto…poi guardò verso messer Verduzio, che aggiunse:
“Tienteli tutti, così saldo pure la volta scorsa !”
L’uomo fece cenno a Odette di alzarsi e di seguirlo; Odette obbedì, consentendogli di essere tenuta sotto braccio mentre passeggiavano per il borgo verso la presumibile casa di messer Verduzio, dove arrivarono dopo duecento passi circa. La casa aveva due stanze: una davanti, con l’uscio sulla strada; l’altra verso dentro e dava su un giardino di pietra tufacea bianca con un piccolo orto coltivato. Messer Verduzio prese da una credenza in legno appesa al muro del limoncello e lo offrì alla donnina, che avendo avuto il pranzo offerto da lui, non gli chiese il compenso. Ne versò due piccoli bicchieri affinché si scaldassero con esso, ma senza esagerare…Odette finito che ebbe di bere il suo bicchierino (circa due dita) si sentì frugata sotto la veste da messer Verduzio che le fece cenno di ...