1. Odette, oui je suis putaine. -9a parte (messer verduzio, tino, e donna rosina che canticchiando...)


    Data: 19/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    Odette tra un cliente e l’altro si era girata bene Otranto andando in banca ad intervalli abbastanza regolari depositando i frutti della sua attività prostitutiva; in banca nessuno le fece mai domande circa la provenienza della pecunia. Solo nella prima settimana aveva messa su una discreta sommetta che sarebbe stata sufficiente a pagare il viaggio col comandante Turgay un paio o più volte, compresa la scialuppa poi abbandonata sugli scogli. Purtroppo essendo esile, biondina e col corpo tonico non era affatto passata inosservata. Da una parte ciò le procurava possibilità di clienti, dall’altra anche l’attenzione dei militari di ronda, con i quali più di una volta le era toccato fare sesso anche se pagata, e non gratis, in taberne talvolta malfamate…ovviamente in presenza degli armigeri, anche quelli che le si erano affezionati, le era impossibile contattare le persone che cercava lei per compiere la sua vendetta personale nei riguardi della Spagna. Stava anche facendo pratica con l’italiano, onde non sbagliarsi in presenza di conti, pagamenti, resti…la sua ultima scopata in due più uno, cioè lei stessa con due militari clienti che la penetravano contemporaneamente in ambo i pertugi aveva sortito l’effetto che si aspettava: era stata notata da un avventore che mai avrebbe spartito una donna con due soldati; quell’uomo aveva uno sguardo da furbo; il che voleva dire che la mente di Odette lo aveva intelletto come una persona, forse un ladro o un brigante, disposto a tenere un ...
    ... profilo basso prima di aver capito in che ambiente ci si trovasse. Era tornata apposta nel vicolo della taberna di mastro - mesciu in salentino – Donno, che da parte sua si trovava appoggiato all’uscio sul vicolo a prendere quell’oretta di Sole prima che si spostasse…mesciu Donnu o Donno a seconda di quale dialetto si usava per pronunciare il cognome di quell’uomo, salutò la ragazza per primo:
    
    “Salute signorina ! Vuoi bere qualcosa qui ?! Non so un liquorino…”
    
    “Oh messiè…io…vera cosa che…”
    
    “Magari mi dite cosa pensate del nostro vino; è il primo della nostra vigna, sapete che io e mia moglie teniamo anche una vigna…gradite del vino…mi permettete di offrirvelo ?”
    
    Odette gli sorrise dato che mesciu Donnu l’aveva invitata a entrare, ma esitava…
    
    “Venite signorina, venite…che oggi non ci sono i soldati di ronda…possiamo anche parlare se gradite…permettete ?! Vorrei offrirvi io un bicchierino di buon vino; lo facciamo noi, sapete…entrate, entrate…”
    
    Odette entrò, e si sedette al tavolo all’interno. L’uomo era contento: probabilmente avrebbe pranzato lì, anche se alla mezza potevano mancare un paio d’orette, ma sicuramente meno.
    
    “Intanto che mi dite cosa gradite, permettetemi di versarvi questo nostro vino rosso; è delle nostre uve; nessuno meglio di una mia cliente può dirmi se piace, se è buono…lasciate che ve lo offra io, è solo un bicchiere…”
    
    “Oh grazia messiè Donno…me volìa anche manger. Va bien…versè vinò !”
    
    L’uomo in pochi istanti si presentò con la ...
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