1. E il suo capoufficio gli mise la mano...


    Data: 19/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales

    ... l'edificio.
    
    Sulla porta salutò Stefano “Bene, buona serata. A caccia di ragazze?”
    
    “Oh no, forse vado a trovare una persona. Ma non esco tanto, di solito sto a casa”
    
    “Tranquillo casalingo, allora!”
    
    “Beh, si...”
    
    “Allora tranquilla serata o buona visita”
    
    “Grazie”
    
    “Ciao”
    
    “Arrivederci signor Zanetti”
    
    Mentre raggiungeva la sua macchina Simone ripensò a quel timido ragazzo, molto educato, preciso sul lavoro, fin troppo riservato. Chissà che persona doveva incontrare uno così, si domandò.
    
    Ma poi i suoi pensieri si fiondarono sul suo appuntamento e non ci fu spazio per altro.
    
    Arrivato a casa fece una rapida doccia, lavandosi con attenzione, si mise un buon deodorante e un profumo che a lui piaceva particolarmente e poi cercò dei vestiti che potevano essere adeguati al primo incontro e, magari, alla prima scopata o semplicemente alla prima sega, se quello fosse stato troppo titubante.
    
    Uscì, come era solito fare in questi casi, in ampio anticipo. Gli piaceva raggiungere il luogo dell'incontro molto presto per poter trovare un buon angolino di osservazione per poter vedere, senza essere notato.
    
    Così facendo aveva schivato diversi “personaggi” inopportuni.
    
    Questa volta era facile farlo. Dovevano incontrarsi al tavolo di un bar. Per riconoscersi avevano concordato di portare un libro e di appoggiarlo sul tavolino. Poi si sarebbero chiamati al telefonino per conferma.
    
    Simone il libro lo aveva portato, ma lo teneva ben nascosto in un sacchetto di ...
    ... carta.
    
    Prese posto in un angolo defilato e cominciò ad aspettare, facendo molta attenzione se arrivasse qualche ragazzo da solo. Ma non ne arrivò nessuno. Arrivata quasi l'ora prestabilita vide arrivare proprio Stefano che si sedette ad un tavolo.
    
    “Per fortuna non mi ha visto”, pensò subito stizzito. “Ma proprio qui doveva venire? Ma non poteva restare a casa? E poi dice che non esce tanto...” La cosa lo infastidiva. Si guardò in giro nervosamente,. Non c'era nessun ragazzo solo. “No, la serata è rovinata. Questo non si schioda ed è meglio andare. Non si sa mai. Meglio evitare casini...”
    
    Solo allora si rese conto che per uscire doveva, per forza passare proprio vicino al suo impiegato. Fu ancora più seccato della cosa. Attese altri dieci minuti e poi decise di andarsene. Sarebbe passato velocemente , facendo finta di non vederlo. E così fece.
    
    Ma proprio mentre era al suo fianco vide, appoggiato sul tavolino, il libro.
    
    “Ma... allora è lui...”
    
    In un attimo cambiò strategia. Si girò verso Stefano “Ma guarda. Quando si dice il caso”
    
    “Bu... buona sera... signor Zanetti”
    
    “Che caso, no. Ci si lascia e dopo un po' ci si ritrova. Aspetti qualcuno?”
    
    “N... noooo. Nnnnessuno”
    
    “Allora hai fatto uno strappo alla regola, sei uscito”
    
    “Sssi”
    
    “Dispiace se mi siedo. Così si parla un po'”
    
    “No, no, anzi... Prego, si sieda”
    
    “Dai, adesso mi puoi dare del tu. Qui non siamo mica in ufficio”
    
    “Oh. Va bene. Come vuole”
    
    “Come vuoi”
    
    “Si, si”
    
    “Che leggi ...