Deja-vu. 1di3. (3)
Data: 05/09/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Ylgr
La sveglia sul telefono suonò alle cinque meno un quarto, come tutte le mattine e, come tutte le ultime mattine, la trovò già sveglia. Silenziò l'allarme, imprecando tra se e se, buttando sul sedile del passeggero il telefono. Il display rimase acceso ancora per qualche secondo, prima di spegnersi, facendo ripiombare nel buio l'abitacolo dell'auto. Incrociò le braccia sul volante e vi posò la fronte, facendo ben attenzione a non premere nuovamente il clacson. Dentro di sé aveva sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato, che sarebbe saltato tutto fuori. Non avrebbe mai immaginato, però, che sarebbe accaduto tutto così rapidamente. Si diede della stupida da sola, al pensiero. Per non sbagliare, si diede anche della codarda. Aveva trascorso le ultime tre ore a girare senza meta fino a quando, pochi minuti prima, aveva dovuto accostare per rimettere succhi gastrici. Sul sedile posteriore giaceva il vecchio borsone da palestra, nel quale aveva messo alla rinfusa abiti e intimo per qualche giorno. Si diede nuovamente della stupida quando si ritrovò a pensare a quanto accaduto qualche ora prima e al modo in cui aveva sperato si sarebbe risolto tutto. Lui era seduto sul letto e stava fumando. Avevano deciso, di comune accordo, di non fumare mai in camera da letto. Si era ben guardata dal ricordargli la cosa, in quel momento. Doveva essersi preparato il discorso, perché l'aveva zittita ancora prima iniziasse a parlare. -Prima di dirmi altre cazzate, guarda qua. Nuda, aveva preso ...
... la busta che le porgeva, ma aveva evitato d'esaminarne il contenuto, cercando di posticipare il più possibile la caduta. Era quella, la parola che descriveva meglio ciò che stava provando. Non era riuscita ad incrociare il suo sguardo e la cosa l'aveva ferita anche più del tono che aveva utilizzato. Gli aveva già visto far così e sapeva bene che quando si comportava in quel modo, i ponti erano già stati tagliati. In silenzio, aveva osservato i fogli contenuti nella busta. Erano state stampate da qualcuno che non cambiava da un pezzo le cartucce della stampante ed erano state piegate più e più volte. Rabbia? Voglia di cancellare quanto rappresentato? Nascondere l'evidenza, come aveva fatto lei? Aveva silenziato la voce. Non era il momento. Quelle foto non lasciavano dubbi sull'identità delle persone ritratte e sui loro atteggiamenti. -sua moglie? Gli aveva posto la domanda senza alzare lo sguardo dalle foto. Non si aspettava risposta e non ne aveva ottenuta. Il resto, nella sua memoria, si era ridotto a lei che preparava la borsa e usciva di casa, dopo essersi vestita. Avrebbe preferito una scenata. Quelle, di solito, si risolvevano in un nulla di fatto. A volte anche in un rapporto sessuale. Risollevò il capo e, buttata un'occhiata al telefono, constatò amaramente l'assenza di notifiche. Nessuno. Era sola, al buio. Quando sorse il sole, rimise in moto e guidò fino alla centrale. Salutò in maniera frettolosa i colleghi del turno notturno e si mise a sedere al suo posto. Passò ...