1. Deja-vu. 1di3. (3)


    Data: 05/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Ylgr

    ... ripetendo sempre più spesso, o stava facendo tutto da sola? O era quello che voleva? Non lo sapeva. Però, alla faccia dei dubbi, lo seguì all'interno. Le confermò, non solo di aver letto i messaggi che le aveva inviato il marito, ma di averlo chiamato. Glissò sulla chiamata, esponendole il colloquio avuto con la moglie del vigile del fuoco. Quella che per loro era la quinta vittima. Avevano cambiato casa, anche loro, ma tre anni prima. La donna sospirò per la frustrazione. Era qualcosa. Poco, ma qualcosa. Minuti dopo, sotto il getto d'acqua calda della doccia, cercò di lavar via tutto. La frustrazione per la loro impotenza di fronte quello che sembrava ancora una volta un fantasma, la rabbia per i suoi errori, il suo fallimento. Non si accorse della presenza dell'uomo in bagno fino a quando non iniziò a parlarle. -Mi spiace. Sul serio. L'ho implorata, ma aveva già consegnato tutto a tuo marito. Dovevo fare più attenzione. L'ha scoperto subito, ha letto tutto e ha, come avrai scoperto, fotografato tutto. Continuò a lavarsi, osservando la sagoma dell'uomo attraverso il vetro sabbiato del box doccia. Il tono con cui le stava parlando, le stava facendo tornare in mente quello dei bambini che piagniuccolano quando non ottengono quel che vogliono, facendola innervosire ulteriormente. -Ne avessi voluto uno, lo avrei fatto anni fa. Ancora una volta aveva parlato senza pensare. -cioè? Realizzò che erano sul punto di litigare e, senza sorpresa, capì che una parte di lei lo voleva. ...
    ... L'imitazione del pianto del neonato doveva esserle venuta bene perché la risata dell'uomo non si fece attendere. Uscì dal bagno e la lasciò sola. Si asciugò, dopo esser uscita dal box e lasciò l'asciugamano appallotolato a terra. Era già a letto, sotto le coperte, girato su un fianco. Più per bisogno che vera e propria voglia, si infilò sotto le coperte anche lei, nuda. Si strinse a lui premendo, nell'abbracciarlo, il petto non voluminoso contro la sua schiena. Sentì il tepore del suo corpo e, in un certo senso, fu sollevata dal fatto fosse nudo anche lui. Avrebbe voluto chiedere scusa anche lei, in quel momento. Fece scender la mano destra, fino a raggiungere il bacino, la sua erezione. Strinse, piano ma strinse. L'aveva sempre fatta sentir bene, stringere il proprio partner in quel modo; la faceva sentire come se stesse rivendicando una proprietà. Quando l'uomo si voltò, mettendosi schiena contro il materasso, salì cavalcioni su di lui. Lo sentì premere contro di lei, ma per il momento rimase in quella posizione. Si scambiarono alcuni baci e, quando si sentì pronta, lo guidò dentro di se. Lo sentì scivolare in lei, piano, un centimetro alla volta. Quando avvertì le mani che le carezzavano la schiena scendere fino a raggiungere i suoi fianchi, accennò alcuni lenti movimenti col bacino. Non voleva fosse come le altre volte, quando avevano avuto i minuti contati e si erano limitati a consumare i rapporti come due animali. E l'uomo, doveva esser del suo stesso parere, dal momento ...