Padrone XIV - La prima volta
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_
... col farle indossare un tanga succinto, poi una specie di reggicalze, sempre in cuoio, che stretto in vita con una cinghia le contornava i fianchi seguendo le curve femminili del suo corpo. Altre cinghie lo fissavano saldamente alle cosce e poi rimasero a penzolare altre strisce verso il basso. Con cura le mise anche un mezzo bustino, l’interno delle capienti coppe era rivestito di un tessuto morbido e fu piacevole ed erotico al tempo stesso quando le accomodò i seni al loro interno. Era fatto su misura per lei, le calzava perfettamente, glielo strinse fino a farle perdere il respiro ma si abituò in fretta all’abbraccio oppressivo del cuoio. Degli stivali con il tacco a spillo altissimo si unirono alle cinghie del reggicalze a completare questo look aggressivo rispetto a tutto quello che le aveva fatto indossare fino ad allora.“Vai a specchiarti.”e con un gesto la indirizzò verso lo specchio. Camminò lentamente per non cadere dai tacchi. L’immagine fu davvero forte, non pensava di poter avere quell’aspetto con tutto quel cuoio e quelle fibbie di metallo addosso. La pelle naturale era dello stesso colore del suo collare ed istintivamente portò la mano ad accarezzarlo.“Sì, l’ho fatto fare con la stessa pelle.”Rispose alla domanda che aveva solo pensato. Lo sentiva avvolgente, al limite dello stretto, ma era confortevole. Padrone le si avvicinò da dietro, spostandole i lunghi capelli si fece strada fino al collare e la mise di nuovo al guinzaglio.“Andiamo.”Certo, non l’aveva ...
... portata fin lì solo per farla specchiare.Percorsero il dedalo dei corridoi fino ad arrivare dietro le quinte, la luce rossa e fioca permetteva appena di distinguere le forme degli oggetti. Salirono una scala, arrivarono al palco in tavolato. Il sipario era chiuso. Padrone la condusse vicino la poltrona messa al centro di quello spazio vuoto“In ginocchio.”Forzando la resistenza del cuoio eseguì l’ordine, le si sedette affianco.Le pesanti tende si aprirono velocemente, lo spazio al di là era molto luminoso e dovette distogliere lo sguardo per abituarsi a quella luce. Si sentì tirare dal guinzaglio per rivolgere il viso verso la platea. Non c’erano posti a sedere, solo una grande sala suddivisa con dei separé, ognuno dei quali sembrava puntare verso di loro. Le tornò in mente la disposizione del suo vecchio ufficio, ma questi non erano cubicoli, c’era molto spazio, in ognuno c’erano due persone che sembrava non si fossero accorte che il sipario fosse stato aperto.Da destra a sinistra, ovunque spaziasse la sua vista sembravano tutti occupati. Un Master ed un sub, maschi o femmine, senza preconcetti su chi avesse quale ruolo. C’erano catene, corde, lattice e cuoio, fruste, frustini, aghi ipodermici e tanti altri modi per dar piacere… e poi, nell’aria, l’inconfondibile suono dei colpi, seguito da urla sommesse.Non aveva mai assistito ad uno spettacolo simile, si sentiva già scaldata dalla voglia. I suoi occhi andavano da una coppia all’altra, cercando i pregi da ognuna e provando di ...