Provini (1)
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
“Pro… pronto…”.
“Pronto! Ciao! Come te la passi?”. Il tono entusiasta di Knut mi investe. Come se fossi stato condizionato dal messaggio scritto sul video, ho raccolto il cellulare dal divano e l’ho chiamato.
“B… bene…”, balbetto ancora.
“Allora: ti sono piaciuto?”, mi chiede, evidentemente riferendosi al film che mi ha mandato.
“Sì…”, rispondo.
“E naturalmente ti sei anche eccitato, vero?”.
“Sì…”.
“Ascolta: stasera Rico sarà di nuovo al locale. Faranno dei provini. Se ti va di venire, ci divertiamo un po’”.
Ci penso un attimo. I pensieri si affollano nella mia mente: l’indubbia attrazione fisica per Knut; il divieto di Enrico di avere ancora rapporti con lui; la possibilità di fare sesso con quegli energumeni neri. Tutto questo mi frastorna, ma al tempo stesso mi manda su di giri.
“Ok…”, mormoro alla fine, facendomi trasportare dall’istinto.
“Ok! Allora, a stasera!”, e il clic di chiusura della comunicazione mi risveglia dal torpore in cui ero caduto.
Le ore passano in fretta e arriva il momento di andare al bar di Andrea. Sono stranamente nervoso, per il fatto più di incontrare Knut che il negrone cazzuto. Questo non mi spaventa: anzi, non vedo l’ora di farmi sbattere da quella mazza enorme. Sono le sensazioni che potrei provare a riavere contatti intimi con il tedesco a destabilizzarmi.
La strada davanti al locale, buia, è esattamente come nel film. Mi ritorna alla mente Knut che entra e tutto quello che ne segue, e l’eccitazione ...
... comincia a prendere il sopravvento al pensiero che la stessa cosa possa capitare a me. Nella sala principale ci sono alcuni ragazzi che armeggiano con telecamere, microfoni e cavi.
Seduto al bancone, Andrea stringe tra le labbra il suo solito sigaro e, nel vedermi, mi sorride e tira su il mento per salutarmi. Poi, la sua testa fa uno scatto verso sinistra: mi indica di dirigermi nella saletta sul retro.
Obbedisco. Scosto la tendina: tutto è avvolto nella penombra. Solo alcune candele, sparse qua e là, illuminano alcuni punti della stanza. Mi siedo su un divano e aspetto, non so che cosa o chi. Passano diversi minuti e nessuno entra. Spazientito, mi alzo e faccio per uscire.
“Sei tu la troia che mi hanno promesso per scaldarmi?”, fa una voce cavernosa alle mie spalle. Mi volto e sul pavimento si allunga un’ombra enorme, che vibra insieme alla fiamma della candela che la produce. Percorro la sagoma con lo sguardo e arrivo ai piedi del tipo che mi ha parlato. Risalgo lungo il suo corpo e, arrivato al viso, riconosco quel gran manzo di Rico.
È completamente nudo e la mia curiosità viene ovviamente attratta da quello che si ritrova in mezzo alle gambe. La penombra mi impedisce di distinguerlo bene, ma si intravede una dotazione di tutto rispetto nonostante non sia ancora in tiro.
“Sì… credo di sì…”, rispondi intimorito.
“E dove stai andando?”, mi incalza.
“Io… veramente…”, provo a spiegare.
“Poche ciance e vieni qua!”, mi ordina. Ipnotizzato dal suo tono, mi ...