Prestanza occulta
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... dimora, esaminò il numero civico, lesse il nome e suonò. Il cancelletto s’aprì con l’apertura a scatto, lui s’addentrò attraversando un piccolo cortile e s’addentrò in quel raffinato e lucente andito, salendo i gradini di un’imponente scala di marmo di colore verde scuro. Andò di sopra, s’assestò la giubba prima di suonare il campanello, rimuginando e rileggendo sopra il minuscolo articolo riportato sul periodico che aveva letto e strappato, che adesso aveva ancora in tasca dove grandiosamente enunciava:“Il maschio che qualunque femmina gradisce imbattersi dev’essere di fatto in linea di massima in questo modo: attrezzato, equilibrato, riguardoso, resistente e di gradevole foggia, perché quello che verrà mi prenderò”.Ambedue si erano uditi per telefono e avevano disposto di fissarsi un appuntamento il più presto possibile. Lei essendo ammogliata doveva essere alquanto cauta e previdente, in questo modo aveva stabilito d’incontrarlo esplicitamente presso la sua aristocratica dimora. Beatrice di lui aveva dimestichezza unicamente di due cose, il nome, Biagio per l’appunto, assieme alla sua deliziosa e incantevole foderante voce, a detta di lei, una delle più amene, fascinose e penetranti che avesse giammai ascoltato, dal momento che per lui perdeva inevitabilmente il lume della ragione, essendosi in ultimo infatuata di quell’accento armonioso e di quella soave e penetrante timbrica per le sue orecchie. La porta si spalancò e un maschio dall’esteriorità amabile, ammodo e ...
... cortese si concretizzò davanti a lei. Biagio era di corporatura media, di buone maniere, pacato e con delle belle mani. Lui svolgeva la professione di fioraio, adorava affascinare le donne, eppure una volta dominate e fruite si proiettava in altre fresche e stravaganti peripezie, seguitando le sue lascive tentazioni, eppure quell’inedito e intemperante incontro al crepuscolo gli mancava eccome. Entrambi s’adocchiarono per un istante infinito senz’esternare nulla, dopo Biagio agguantò Beatrice per mano e l’accompagnò dal vestibolo dove si trovava conducendola in un enorme salotto. Le suppellettili di quella dimora erano di stampo classico, intramontabili, un ampio canapè da un lato e due ottomane dal lato opposto, un tavolino basso in castagno e uno di cristallo, con accanto una splendida lampada d’epoca. Stipata in un angolo invece c’era una magnifica vetrata con numerose bottiglie di liquori di rinomate marche, un enorme pino di Norfolk accanto alla portafinestra, un piccolo pianoforte nero nel centro della stanza e un focolare smisurato rivestito con il marmo di colore rosa che completava l’arredo.Beatrice si sistemò sull’ottomana, sovrappose le sue gambe mostrando di proposito il collant, perché gl’indumenti intimi che vestiva per quella circostanza li aveva selezionati con una specifica premura. Biagio in quel frangente s’accomodò accanto accarezzandole la testa e nel contempo attirandola verso di sé, in seguito la baciò con trasporto, fintanto che la sua mano ...