1. Analcord - sballo anale a rimini


    Data: 21/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: ClubGodo87_II

    ... alta del braccio lo sentii palpitare negli slip. Mi tirai su, rimanendo seduto sul muretto.
    
    Divaricando le gambe lo feci avvicinare. Iniziammo nuovamente a baciarci.
    
    Il vento univa i nostri capelli, ancor più di quanto le labbra già non stessero facendo. Continuando in questo tocco sinuoso, portai le mani sulla cerniera e la slacciai.
    
    Glielo presi in mano, masturbandolo lentamente. Sentivo il calore del suo glande ed una durezza ormai cristallina. Con la mano sinistra iniziai ad accarezzare le palle, pesanti e piene di consistenza. E sicuramente anche di altro.
    
    La spiaggia continuava ad essere deserta, quindi andammo avanti indisturbati. Le sue mani salirono sul mio corpo, togliendomi la maglietta.
    
    L’eccitazione aveva fatto inturgidire i capezzoli ancor prima che la sua lingua potesse avvicinarsi. Li lucidò, li cinse con un movimento secco; cominciò a succhiarli come goleador alla liquirizia.
    
    I gemiti erano nettamente distinguibili.
    
    Gli chiesi se potevamo fare l’amore lì. Se non fosse rischioso.
    
    Mi propose di avvicinarci leggermente alla macchina, coperta dal verde e da qualche pattumiera.
    
    Senza dire altro mi fece inginocchiare a se. Il suo pisello era rimasto fuori dai pantaloni anche nei pochi metri che ci distanziavano dal muretto.
    
    Con la lingua iniziai a leccare la parte posteriore del glande, iniziando poi dalla base. Sentivo la sua pelle incollarsi alla mia, fin quando le labbra non abbracciarono completamente l’asta pulsante.
    
    Senza ...
    ... tanta fatica arrivai ad accoglierlo completamente nel mio palato, tanto da ritrovarmi contro un paraurti, con la gola in suo completo possesso.
    
    Il cazzo di Marco mi violava a ritmo costante, con affondi profondi. Mi sentivo suo, come alcuni versi della nostra canzone..”I was a king under your control..”.
    
    Poco dopo mi prese per i capelli e mi disse di girarmi. Avevo la pancia sul cofano rovente.
    
    Mi sfilò i jeans facendomi divaricare. Prese due dita e le imbrattò di saliva, affondandole dentro alla mia calda tana. Notando l’eccitazione, capì la mia voglia di essere scopato.
    
    Si lucidò l’uccello come fosse un candelabro d’argento ed accese la miccia. In pochi istanti lo sentii dentro di me. Nessuna resistenza era sufficiente a dargli il benvenuto in quel caldo paradiso, tanto da sigillare l’ingresso con un profondo sospiro.
    
    Poggiai anche la gamba destra sul cofano, così da spalancare ulteriormente l’ingresso.
    
    Mi prese dal busto, mi abbracciò con forza e diede sfogo a tutta la sua voglia con tre colpi: secchi, forti, decisi. Sentivo la sua spada completamente dentro al mio fodero.
    
    Il rumore della carne calda, violata, si faceva strada. Tra i gabbiani ed i pini marittimi.
    
    Cambiammo posizione, quando mi sdraiai di schiena così da poterlo guardare. Il suo sorriso era più ammaliante sotto sforzo, tanto da rendere ancora piacevole le sue scorribande nel mio sfintere.
    
    Dopo qualche minuto mi avvisò che stava per venire. L’eccitazione era troppa per aspettare a ...