1. In mare


    Data: 21/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: dublinfapper

    ... di allenarmi il più possibile, anche se non posso spendere troppo tempo in palestra. Il risultato è un corpo asciutto, tonico. Molte ragazze mi avevano detto scherzosamente che avevo un bel sedere e anche alcuni ragazzi mi avevano fatto intendere che non gli dispiaceva.
    
    Mi girai verso la riva e vidi qualcuno che si era appena tuffato e che veniva verso di me. Mano a mano che si avvicinava riconobbi Luca. Il che era strano, di solito se ne andava via subito, finito di mettere a posto la spiaggia.
    
    “Tuffo al tramonto?” gli chiesi.
    
    “Bhe, dopo un po’ di lavoro è sempre bello godersi un po’ di silenzio tra le onde.” Mi rispose, “te ti sei rilassato un po’?”, chiese ammiccando.
    
    “haha, beh si un po’, grazie per l’interessamento!”
    
    In questo scambio di battute si era avvicinato, ci separava poco meno di mezzo metro. Essendo più alto di lui di una decina di centimetri lo guardavo un po’ dall’alto in basso e per un attimo mi persi nei suo occhi verdi, guardando le piccole schegge dorate disseminate nell’iride. Il mio sguardo scese sui suoi pettorali, seguendo poi le spalle, le braccia ben definite fino alle grosse mani, aperte, che sfioravano la superficie dell’acqua.
    
    “Sicuro? Guarda che in mare le sensazioni sono diverse!” disse sorridendo e facendo scattare le mani verso il mio pacco, in maniera scherzosa. Feci per ritrarmi ma forse per l’impaccio dell’acqua o riflessi annebbiati dal sonno, fui troppo lento. La sua mano si posò sul cavallo del mio costume. ...
    ... L’istante dopo sentii una leggera strizzatina e, contro le mie previsioni, la mano rimase appoggiata, tastando il profilo del mio pisello.
    
    “ha, non sei completamente andato a riposo!” scherzò, sentendo il mio cazzo mezzo barzotto attraverso la stoffa.
    
    “mi servono più di un paio di minuti per domarlo”, scherzai “e poi non sai che non è bello parlare delle situazioni altrui senza condividere la propria?” così dicendo feci scattare la mia mano e la posai sul bozzo dei sui slip. Percepii con il palmo della mia mano un pene moscio, non piccolo, appoggiato su due testicoli belli consistenti.
    
    “E ora che siamo in questo stallo alla messicana?” chiesi.
    
    “Se vuoi posso darti una mano ad uscirne” rispose Luca.
    
    Rimasi un attimo interdetto, quello che era cominciato come un gioco un po’ spinto stava prendendo una piega diversa… Luca prese la mia esitazione come un tacito assenso e tirò il velcro del costume e lo abbassò.
    
    Il contatto diretto dell’acqua fredda con le mie palle, l’ano e le dite di un bel ragazzo che conoscevo poco sul mio cazzo mi provocarono diverse reazioni.
    
    “Che fai?” dissi, con voce poco convinta. Nella mia mente erano già affiorate tre o quattro risposte ed essendo la mia prima esperienza sentivo dentro di me una voglia di sperimentarle.
    
    “Niente che ti dispiaccia, mi pare”, disse guardando prima il mio pene che si gonfiava sott’acqua e poi dritto nei miei occhi “e poi se ti facesse schifo avresti almeno ritratto la tua mano dal mio uccello”. Un sorriso ...