La mia passione per le donne mature 1
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: DADOfortunato
... ammirazione. Sorrideva, anzi sorrideva a me, con le sue labbra carnose e morbide, coperte da quel burro di cacao per il sole che le rendevano blu ancora più sensuali. Cercai allora di distogliere lo sguardo, imbarazzato, e quando tornai a sbirciare lei mi stava ancora guardando, e aveva iniziato a spalmarsi altro olio abbronzante sul seno, uno alla volta, massaggiandolo con entrambe le mani, una mano di lato e una tre le due tette, strizzandola dolcemente, facendole sembrare ancora più grandi, poi una mano sotto sollevandolo, nella sua morbida pesantezza, scoprendo il sotto tetta lucido e così sexy. Non riuscivo più a nascondere l'erezione, sentivo la cappella gonfia che cercava di spuntare di lato dagli slip. Per cercare di calmarla feci qualche passo indietro verso il mare, in ginocchio con l'acqua che mi arrivava alla vita, ma nemmeno l'acqua fredda funzionava, perché lei si girò verso di me, sempre più divertita dal mio interesse, spalancando le cosce e lasciandomi sbirciare in mezzo. Spalmava l'olio sull'interno coscia, tenendole larghe, muovendole avanti e dietro, sempre più vicino alle mutandine, che io guardavo ipnotizzato, con il cazzo ormai fuori dagli slip, nascosto dall'acqua. Anche il perizoma era stretto rispetto alle grandi labbra gonfie, e spalancando così le cosce, potevo vedere la forma del suo monte di venere, mentre istintivamente iniziai a stringere il mio giovane cazzo duro sott'acqua. Lo massaggiavo con lo stesso ritmo delle sue mani che dalle ginocchia ...
... risalivano tutte le cosce, fino alla fica, sfiorando il perizoma e quella fica gonfia. Sborai in pochi minuti tremando in ginocchio lì nell'acqua e nuotando subito via senza guardarmi indietro.
Il giorno dopo non resistetti alla voglia di tornare a cercarla, ma fu lei a trovare me, spuntandomi alle spalle e salutandomi con un sorriso:
-"Ciao, dove sei scappato ieri così di corsa?"-
io non parlavo, con la faccia colpevole mi guardavo i piedi, e inevitabilmente vidi anche i suoi, smaltati, in dei sensualissimi zoccoli.
-"Sei tornato al tuo ombrellone? è lontano da qui?"-
-"...Si, il mio stabilimento è all'inizio della spiaggia..."-
-"E che ci fai così lontano? sei venuto a cercare qualcosa? o ti piacciono di più i gelati qui?"-
Colsi quell'ancora di salvataggio, e mi sbrigai a confermare: -"sisi, qui i gelati sono molto più buoni!"-
-"Allora ti va di maniarne uno ora?"-
Così mi trovai seduto al tavolino del bar, a leccare il mio gelato, ammirando lei leccare il suo. Così da vicino il suo seno sembrava ancora più grosso, ma così da vicino non avevo considerato sarebbe stato impossibile nascondere la mia eccitazione, anche mettendoci una mano sopra. Lei sorrise, lo stesso sorriso di ieri e mi chiese:
-"Mi aiuti a fare una cosa? ho il costume troppo stretto, devo allentare il nodo."-
Entrammo nella sua cabina cosa c'era di strano, sembravamo zia e nipote mano nella mano.
Seduta sulla panca si gira dandomi la schiena e mi chiede di slacciarle il ...