Un dito
Data: 23/03/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: Molly B, Fonte: RaccontiMilu
Il coltello, guidato dai novelli sposi, affondò nella torta candida rompendone la superficie liscia e perfetta. Allo stesso modo lo sguardo di lui, affilato e penetrante tanto quella lama, posandosi su di me ruppe la noia di quella lunga giornata passata a festeggiare una lontana parente e il suo principe azzurro. Incapace di reggere il peso di quei due occhi verdi e profondi mi voltai appena, fingendo interesse per un gruppo di bambini capricciosi. Quando tornai ad osservarlo, come in un gioco di specchi, era l'uomo ad essere voltato. Come avevo potuto non notarlo, in tutte quelle ore? Lo studiai meglio: più alto di me di almeno una spanna, pelle dorata, spalle larghe, fisico asciutto... come avevo potuto, tra tutta quell'inutile piccola folla, non notare lui?---Ripensando a quei momenti ora, a settimane di distanza, mentre sono nuda su un letto con i polsi strettamente legati alla testiera in ferro battuto, saprei identificare con certezza l'attimo in cui il coltello ha avuto ragione del morbido pan di spagna della torta. Eppure, non saprei dire quando Lui ha avuto ragione di me. Già con quel primo sguardo? Coi tanti quella sera? O quando ho trovato nella mia borsetta un foglietto, col suo numero? Con uno delle migliaia di messaggi che ci siamo scambiati in chat, o con la prima, lenta ed intensa, telefonata? Non saprei dirlo, e non è forse poi così importante.Sono qui distesa perché Lui mi vuole distesa. Nuda perché Lui mi ha strappato l'intimo di dosso con rapidi ...
... colpi precisi. Legata perché Lui ha stretto i miei polsi con sottili nastri di cuoio. Lui è in qualche punto, in questa stanza, che mi osserva. Percepisco il suo respiro regolare ma non posso vederlo, bendata come sono. Io che non ho mai amato mostrarmi, sono totalmente esposta ed indifesa. Io che rido e scherzo di ogni cosa, sono costretta da un Suo ordine al più assoluto silenzio. Lui non ha ancora pronunciato una singola parola, inoltre, sapendo quanto vorrei sentire finalmente la Sua voce senza le alterazioni del telefono. Io che del mio orgoglio ho sempre fatto un vanto, mi trattengo a stento dal supplicare Lui di un qualsiasi contatto fisico.Mentre sono ancora persa nelle mie contraddizioni, eccitata, con le labbra dischiuse e i capezzoli gonfi, bagnata e vogliosa, quel contatto arriva. Un dito, un unico dito, un indice, che si posa appena sulle mie labbra. Sussulto, mi protendo come posso col mio intero corpo per rendere più intenso quel minimo contatto."Ti avevo ordinato di restare immobile"La Sua voce è una frustata. Resto ferma per qualche secondo, lo sento sbuffare. Ritorno in me quanto basta per ricompormi, fingendo col corpo una tranquillità che non ho."Le gambe erano più aperte" mi sussurra, ben sapendo l'effetto che quel tono più basso e caldo ha su di me. Mente, ma mi allargo ancora. Mi allargo ed allago, ancora."Sei già fradicia"Vorrei gemere, ma mi impongo di non fare alcun suono. Lui intuisce, come sempre, i miei pensieri. Mormora distrattamente un ...