Un dito
Data: 23/03/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: Molly B, Fonte: RaccontiMilu
... "brava", poi tace del tutto. Il dito si adagia di nuovo su di me, sulle labbra. Ne disegna più volte il contorno, poi si sposta. Percorre la guancia, scorre sulla fronte e scende dall'altro lato. Segue il contorno del viso fino al mento, e poi giù lungo il collo. Sempre delicato, sempre con un tocco appena accennato eppure bruciante. Quando raggiunge il seno, finalmente la pressione aumenta. Con lente volute risale dalla base fino al capezzolo sinistro, già turgido e sensibile. Piegando il dito Lui lo stringe ritmicamente, e nel farlo lo tira verso l'alto. Mi sento morire, scintille di piacere si diffondono nel mio corpo. Appena prima che io avverta dolore, molla la presa. E sempre con esasperante lentezza si dirige verso l'altro seno. Il copione si ripete identico, ma a quella seconda stretta ritmica e regolare non so più resistere. Per non gemere mi mordo il labbro inferiore, e Lui non apprezza. Con l'altra mano mi schiaffeggia, pur senza smettere la sua tortura. Non forte da farmi male, ma comunque abbastanza da farmi desistere. Libero il labbro dai denti e lo sento sorridere. Se non fossi un gomitolo di desiderio, sorriderei con lui.Il Suo dito riprende a scendere, inesorabile. Sterno, ventre, ombelico ed infine monte di Venere. Nemmeno il tempo di sperare che continui a scendere e Lui devia, percorrendo piano la mia gamba destra. Sfiora la punta delle dita, poi risale con la stessa estenuante lentezza. Ho caldo. Ogni fibra del mio corpo segue il movimento di quel ...
... dito, ogni mio pensiero si annulla. Non esiste che Lui. Ritorna sul pube, e si ferma. Di nuovo così vicino, ed al contempo così lontano dal centro del mio piacere. Il tocco lieve manca per un attimo. Per una manciata di secondi sono di nuovo sola, poi ecco la pressione delicata di quell'indice che riappare nello stesso punto. Manca ancora, e riappare qualche istante dopo. Ho il fiato corto, sono stordita, non so nemmeno più cosa sia la lucidità. Lo voglio. Il contatto scompare una terza volta. Lo attendo fiduciosa, ma non riappare. E non riappare. E non riappare.Mi penetra di colpo, con quel solo unico dito, fino in fondo, e io smetto di respirare. Non so come riesco a restare pressoché immobile, quasi che il mio corpo non riuscisse a reagire. Ruota delicatamente il Suo dito dentro di me: prima piano, poi sempre più veloce. Sento il polpastrello, le nocche, il bordo dell'unghia. Il mio corpo inizia e finisce nei punti che Lui tocca, sempre e soltanto con quell'unico dito. Esce quasi completamente da me più volte, per poi scavare di nuovo quanto più in profondità gli è possibile. Complice la passione per l'apnea, ci vuole tempo prima che mi senta in debito d'ossigeno. Riprendo nuova aria mentre Lui esce da me, fermandosi un attimo sul bordo delle mie labbra gonfie e lucide.I miei muscoli, mi accorgo, sono tesi al limite. Sono doloranti. Sento i capezzoli turgidi, immagino come debbano sembrare alla vista. Puntano fieri verso l'alto, speranzosi di farsi di nuovo notare. Ma ...