1. Ricordi di una estate torrida


    Data: 23/03/2018, Categorie: Incesti Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... dietro la schiena, con l'altra mi tormentavo il clitoride... Claudine: Vi sentivo ansimare tutti e due e gemere, stavate godendo e io ne ero esclusa, non so se ero più eccitata o furente, ero gelosa di ambedue, di te e di mio padre, il clitoride mi batteva e anch'io ero bagnata... Sara: Poi un ultimo fuoco, il più spettacolare chiuse la manifestazione, in fretta e a fatica ci ricomponemmo... Claudine: Girandomi vidi mio padre cercare di far rientrare nei pantaloni un grosso cazzo, a fatica ci riuscì, chiusa la patta dei pantaloni alzò gli occhi e incontrò il mio sguardo, era imbarazzato... ma io gli sorrisi e gli feci anche un cenno d'intesa, mi ricambiò il sorriso... Sara: eravamo veramente due puttane, ma tu... quella notte... Claudine: Rientrate in camera, ero furente con te, gelosa, mi passò presto ma intendevo fare qualcosa, aspettai e quanto ti addormentasti uscii dalla stanza e entrai in quella dei miei genitori, mio padre era solo, leggeva, indossava i pantaloni del pigiama, il petto villoso e robusto nudo... -Bambina che ti succede?- -Papi... non riesco a dormire, ho paura... ma dov'è la mamma...?-. -Dorme nell'altra stanza, sai delle volte lavora di notte, quando le viene l'ispirazione...- L'ispirazione andava a cercarla fra le braccia di un amico, Franco, che stava con noi per le vacanze, lo sapevo cosa succedeva. -Papi, posso restare con te? Non ti darò fastidio...-. -Va bene. bambina mia...-. -Grazie papi, ho tanta paura... mi capita spesso la notte...-. Mi ...
    ... misi sul letto, raggomitolata al suo fianco, il suo afrore di maschio... un leggero odore di sudore e deodorante mi dava alla testa... Spense la luce, un flebile chiarore entrava dalla finestra aperta, le tende erano mosse dalla brezza marina, io mi accomodai contro di lui, la testa appoggiata a fianco del suo torace, un braccio attraverso il suo petto. Lui aveva posato una mano sulla mia testa, accarezzandomi teneramente i capelli. Il suo respiro si fece profondo e regolare, io non riuscivo a dormire, il mio ventre era in fiamme e il clitoride era tanto inturgidito da farmi male. Mi spostai piano piano... fino a posare la testa sul suo stomaco, la mano corse a cercare la sua verga, sopra il leggero pigiama lo palpavo leggermente senza strizzarlo. Sbottonai la patta del pigiama e inserii la mano, la sua verga a riposo era calda e tenera, mi faceva tenerezza, posai il mio viso sul ventre quasi a contatto del pene che pareva invitarmi a baciarlo. La lingua corse a lambire il glande nascosto in parte dal prepuzio, poi la mia bocca golosa prese a inghiottirlo, tutto in bocca fino al pelo! Lo tenevo in bocca muovendo la lingua lungo l'asta. Sentii con piacere che cominciava ad inturgidirsi, dapprima lentamente poi in fretta, si ingrossava e s'allungava con dei sussulti e spinte parossistiche della verga, la punta ora mi arrivava in gola. Era ora completamente eretto, la mia mano lo menava leggermente e la bocca lo leccava e inghiottiva la sua grossa cappella. Come era grosso! Ben di ...