Lontana dallo stress della monotonia quotidiana
Data: 24/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: SexCulture
... riprendermi. La mia mente era offuscata dall’umidità dell’aria e dal calore dei pensieri.
“Hey” giunse una voce. Dall’acqua sorse Helena.
“Dammi una mano a uscire” Mi disse con tono singolare, la issai sul bordo. Rimasi sorpreso dal fatto che fosse in topless.
“Andiamo, ma dove eri?”
La seguì lungo l’argine della piscina fino ad una porta a doppia anta, dalla quale fuoriusciva un’incessante coltre di vapore, la sorpassammo ritrovandoci in una camera quadrata, molto luminosa, al centro un’enorme vasca idromassaggio.
Mentre ci immergemmo le chiesi dove era finita l’altra parte del suo costume. Con uno sguardo accorto iniziò a raccontare.
“Dopo essermi cambiata sono uscita dallo spogliatoio e ho dovuto attraversare una lunga sala caldissima, c’erano tre quattro persone, non so, non si vedeva molto, pensavo che fosse la sauna principale e che in qualche modo tu arrivassi da un momento all’altro. Ho atteso qualche minuto, poi c’è stato un suono e le persone sono uscite, lasciandomi sola. Avevo tenuto il costume nonostante il regolamento, i veli erano troppo corti! Una volta sola decisi di sfilarmi il top, fu in quel momento che notai di non esserlo. Di fronte a me c’era un ragazzo, mi aveva notata da un po’ perché il suo sguardo non era sorpreso; io rimasi con il costume in mano, particolarmente imbarazzata, poi abbassai lo sguardo e scoprii che era nudo, di istinto sorrisi e mollai il costume a terra. Il mio atteggiamento fu frainteso, le sue occhiate ...
... divennero ben presto intense e non volevo andarmene per non dare l’impressione di voler essere seguita. La situazione era imbarazzante.
Passai cinque minuti a guardarmi in giro, nel frattempo il mio disagio si era affievolito, rialzai gli occhi, ma lui era sparito.
Da una parte mi sentii confortata, ma dall’altra mi bruciava la figura che avevo fatto”.
“Tutto qui? Non mi nascondi nulla?” Scherzai.
“In realtà..” continuò.
“Prima di andarmene decisi di levarmi anche lo slip che ancora indossavo sotto il velo, così distesi l’asciugamano e mi denudai, in quel momento sentì aprirsi la porta, e pochi secondi dopo il ragazzo ritornò, con un amico.
Era il momento di scappare, mi dissi, ma ero in piedi di schiena e si capiva che mi stavo sistemando, non volevo certo ripetere la figura di prima, così mi distesi con il massimo della nonchalance. Percepivo una serie di sensazioni molto riconoscibili, la prima era la rabbia, prima verso di te che mi avevi abbandonata la da sola, poi verso il mio atteggiamento, troppo emotivo, e poi una forte, fortissima eccitazione. Non ero assolutamente attratta da quei due, assolutamente, ma il fatto che fossero venuti appositamente per guardarmi mi riempiva di fervore, così decisi di rimanere. A breve non avvertì più alcun turbamento, cancellato dai loro occhi su di me.
“E poi?” Incalzai io, ma venni interrotto.
La porta della sala si spalancò, noi ci zittimmo e osservammo una serie di persone entrare e disporsi qua e la lungo la sala, ...