Lontana dallo stress della monotonia quotidiana
Data: 24/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: SexCulture
... l’ultima della fila era lei, la donna provocante con la quale avevo parlato in sauna.
Si fermò sull’atrio, si guardò in giro e poi si levò il telo, rimanendo completamente nuda, la cosa non sembrava turbare nessuno a parte me. Procedette lungo la stanza fino al bordo della vasca, allungò un piede per sentire la temperatura, poi si accorse di noi e con sorpresa disse: “Oh, ciao, posso?”. Risposi con un cenno del capo, si accomodò a poco da noi. Helena si voltò verso me con aria incuriosita, voleva una risposta, ma la anticipai ritornando sul discorso.
“E poi cosa è accaduto?”
“E poi sono uscita, e ho tagliato per la piscina per seminarli”.
Durante il racconto la sua mano era finita lungo il mio ventre, ora la situazione la aveva agitata ancora di più, non ci mise molto a scendere più in basso.
Helena ebbe un sussulto quando sentì la mia erezione, si voltò nuovamente verso di me, non poteva sapere che essa era dovuta al suo racconto e non al fatto che mi trovavo di fronte una bellissima donna completamente nuda, pur ricoperta dalle bollicine della Jacuzzi. Strinse forte la presa mentre osservava quel corpo vellutato e chissà quali pensieri liberava.
“Tu invece dove eri finito?” mi chiese facendosi sentire.
“Non mi sono divertito quanto te, ma..” Risposi per le righe, provocando un sorriso nella nostra complice.
“Sentite, io adesso vado nella rossa, sarebbe la sauna più calda di tutte, se volete unirvi a me vi accompagno volentieri” aggiunse.
Lasciai ...
... che fosse Helena a rispondere, si alzò e acconsentì.
Uscimmo tutti e tre insieme e procedemmo per qualche metro fino a una piccola apertura nella roccia.
“Bisogna proprio infilarsi dentro, è piccola, ma molto accogliente”. Ci presentò.
Dopo essersi lentamente chinata si inserì nella stretta fessura, lasciandoci momentaneamente soli. Fissai Helena, era veramente seducente con quel strettissimo e cortissimo velo, che ne copriva limitatamente il corpo.
Entrammo.
L’impatto con la nuova realtà fu brusco: se prima si respirava a fatica, ora l’aria era talmente densa da eliminare ogni respiro superfluo.
Vidi a mala pena la donna riporre l’asciugamano lungo la panca, si sdraiò senza badare a noi, dandoci le spalle. Noi procedemmo fino in fondo e ci appoggiammo alla parete.
Helena si sedette dietro a me, appoggiando i piedi sulle mie spalle, così glieli massaggiai comodamente mentre ci abituavamo all’atmosfera. Osservò attentamente la donna, probabilmente attratta dalla sua sicurezza e sensualità, poi mi tese all’indietro facendomi appoggiare alle sue ginocchia e sospirò: “Te la vorresti scopare, vero? So che c’è stato qualcosa tra voi prima, ho visto come ti guarda” Si mise a fantasticare. Ero stupefatto da quelle parole, Helena non usava mai termini volgari.
Lasciai che le sue gambe mi cinsero fino ad abbracciarmi, a contatto con la sua pelle portai la mia mano lungo il ventre e la accarezzai dolcemente, poi scesi e la toccai piano, al tatto sul suo sesso lei ...