1. Lontana dallo stress della monotonia quotidiana


    Data: 24/03/2018, Categorie: Etero Autore: SexCulture

    ... tremò. Ne percepivo i bollenti umori, ma decisi di aggiungere dell’acqua e vaporizzare il luogo.
    
    Al contrario delle tradizionali saune finlandesi, questa era buia con delle lucine che indicavano i bordi e le assi dove sdraiarsi, in più dall’alto colava frequentemente una lenta coltre di vapore, che da una parte ci dava tregua dall’afa e dall’altra velava ancor più l’ambiente.
    
    La donna continuava a riposare sdraiata dandoci le spalle, così mi alzai e aggiunsi dell’acqua ai carboni ardenti provocando una forte vaporizzazione. Poi tornai dalla mia lei.
    
    Mentre la nuvola cresceva circondandoci, mi disfai dell’asciugamano e mi risedetti con calma, la mia erezione era spropositata tanto da far sorridere l’eccitata Helena. Mi feci riabbracciare dal suo corpo nudo: i suoi seni si incollarono alla mia pelle, il suo sospiro cresceva, la sua bocca si incollò alla mia. Inclinandomi il capo all’indietro mi baciò sensualmente, poi scese sul mento e lungo il collo, le mie mani le accarezzavano le cosce e tentavano di raggiungere l’apice senza riuscirci, l’eccitazione cresceva.
    
    Sentì la sua mano scendere lungo il suo corpo a contatto con la mia schiena e fermarsi alla vagina, mi voltai: Helena mi osservò mordendosi le labbra. Mentre il manto di vapore si ripeteva ci scambiammo di posto: ora ero io dietro a lei. Il mio membro, duro e caldo, le si poggiava violentemente sulla schiena, Helena si voltò di scatto.
    
    Mi baciò in bocca con foga e subito si tolse, osservò il mio membro, ...
    ... lo strinse tra le mani e si chinò, prendendolo tra le labbra. Osservai il suo passionale movimento nelle tenebre più fitte e il mio pensiero non poté che andare al suo racconto, a quando rimase denudata di fronte a quei due ragazzi, e alle voglie che le provocarono.
    
    Mentre il mio piacere cresceva il velo di vapore sfumava lentamente, lasciandomi presto preda della vista altrui. Quando il mio viso e parte del busto erano ormai distinguibili la donna si accorse che qualcosa stava accadendo dall’altra parte della stanza. A quel punto tentai di interrompere Helena, ma senza successo; gli occhi altrui si posarono su di me con crescente interesse.
    
    “Voglio che veda quanto sei mio” disse con un filo di voce.
    
    Socchiusi gli occhi, tentando di limitare i miei sospiri, ma quando rimisi a fuoco assistetti a qualcosa che non potevo aspettarmi.
    
    La donna che prima ci spiava con discrezione si era ora propesa verso di noi, e ci stava osservando incuriosita, mi fisso negli occhi, poi scrutò Helena e sorrise, si sfiorò i capelli con una carezza attirando l’attenzione, poi tornò sui suoi passi e uscì. Rimasti soli ci liberammo delle ultime inibizioni, ma il caldo era troppo, così decidemmo di cercare un luogo più adatto.
    
    Uscimmo coprendo i nostri corpi eccitati con il limitato lenzuolo, il freddo si faceva sentire e non conoscevamo il luogo, così ci portammo nuovamente verso la Jacuzzi, confidando che fosse libera. Ma così non era.
    
    Vi erano diverse persone appollaiate, tuttavia ...
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