1. Regalo di compleanno


    Data: 24/03/2018, Categorie: Lesbo Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69

    ... trovammo in una camera con un enorme letto. Spogliammo Enza, il suo corpo pesante che ha quasi perso il giro vita, le venature sulla pancia, le tettone assottigliate alle attaccature degli omeri, con i capezzoli turgidi per l’eccitazione, ci trasmisero la giusta carica erotica. Rimase col solo reggipetto e le mutande chiazzate sul davanti; nessuna di noi si era lavata e nel locale alleggiava un stordente afrore di fiche in calore. Iniziammo con movimenti sincronizzati, leccandole le ascelle sudate, quindi le togliemmo le mutande zuppe e annusammo l’acre odore inebriante. Paola inginocchiata davanti si prese cura della fica, non per leccarla, ma per scoparla con la lingua arrotolata e rigida, mente io, da dietro le leccavo il buco ormai privo di ragadi, intanto che le facevo un ditale tenendomi le sue natiche premute contro la faccia così, quando dilatò l’ano, c’intrufolai la lingua dentro. Enza godette al punto che le gambe le cedettero e si piegò sulle ginocchia; Paola le strizzò i capezzoli per provocare una reazione che non ci fu, non aveva neppure più la forza per schiaffeggiarla come già aveva fatto, al contrario delle lacrime le scesero lungo le guance: l’avevamo distrutta. L’aiutammo a sdraiarsi sul letto, si assopì e quando si svegliò, mi posi a cavalcioni sulla sua faccia, per impedirle di vedere lo strap-on di dimensioni inquietanti che Paola si stava allacciando in vita. Con i candidi seni dalle aureole rosa e i capezzoli ritti sul corpo statuario, era ...
    ... sfacciatamente oscena con l’enorme cazzo che svettava, nascondendo la vagina. Paola s’inginocchiò alla base del culo e cominciò a penetrarla lentamente. Enza mi leccava ingordamente il clitoride e il culo e dalla veemenza con la quale lo faceva, capii che stava godendosi l’oggetto smisurato che la scopava. Come atto finale e per mantenere la promessa fattale, Paola glielo estrasse dalla fica, provocandole un lungo queefing, vidi la grossa cappella di lattice imboccarlo e l’ano dilatarsi, con Enza che traeva respiri profondi e continui per agevolare la penetrazione, quindi riprese a leccarmi fica e culo con lasciva libido. Lo strap-on avanzava lentamente nel suo retto e quando fu tutto dentro, Paola iniziò l’inevitabile andirivieni. Lei ed io perdemmo la cognizione del tempo prese l’una dall’altra, lei giocava teneramente con i miei capezzoli, in contrasto alla veemenza con la quale inculava la dottoressa, io contraccambiavo con una sola mano, perché con l’altra sditalinavo l’amica ginecologa. Ci baciavamo ed io non avevo mai abbastanza della sua lingua magica, ci estraniammo completamente, consapevoli solo del magnifico sentimento appena sbocciato fra di noi.
    
    In un barlume di lucidità mi accorsi che la lingua di Enza non si muoveva più sul mio sesso, mi disarcionai dalla sua faccia e ci spaventammo vedendola inanimata, tuttavia respirava pacatamente, con un’espressione beata sul viso. Le facemmo annusare l’aceto, rinvenne e le sue prime parole furono:«Se potessi scegliere il miglior ...