1. L'allenatore di basket


    Data: 25/03/2018, Categorie: Etero Autore: bull44

    ... fui io a "svegliarlo", dicendo: arrivo mister. Si..si.. va ben..e.. rispose. per tutto l'allenamento non mi perdeva di vista, ogni tanto mi chiamava per darmi dei consigli, quando arrivammo all'allenamento per i tiri liberi, si metteva dietro alle ragazze e accompagnava con la sua mano la nostra mano fino allo scoccare del tiro, quando toccò a me, si avvicinò quasi appoggiandosi alle mie spalle mi mise in posizione di tiro poi mi soffiò quasi in un orecchio dicendo: mi aspetto molto da te, sei in gamba e bella aggiunse poi mi fece tirare spingendo la mano e toccandomi la coscia con la sua gamba, avvertii un brivido lungo la schiena e un solletico tra le gambe, l'adrenalina aveva acceso la mia eccitazione e penso anche la sua perchè quando mi girai notai subito il gonfiore tra le sue gambe dietro ai pantaloncini corti d'allenamento, avevo voglia di scoparlo subito li in mezzo alla palestra, mi lanciò un'occhiata "assassina" che era la risposta al mio desiderio che era anche il suo, probabilmente, poi l'allenamento terminò e andammo negli spogliatoi a fare la doccia. Uscita dallo spogliatoio mi chiama il prof. e credo subito di ricevere una "strigliata" perchè, magari, aveva capito le mie "intenzioni" invece mi fece andare nell'ufficio a fianco dove c'era Gabriele seduto alla scrivania intento a scrivere, poi usci' e restai sola con Gabriele che alzatosi subito mi venne vicino chiedendomi se ci fosse qualcuno ad aspettarmi altrimenti mi avrebbe accompagnata lui a casa, ...
    ... risposi che sarei tornata a casa a piedi facendo la "preziosa" ma di rimando disse che voleva parlargli della squadra, durante il tragitto, accettai e dopo che furono usciti tutti uscimmo anche noi lasciando al prof. il compito di chiudere la palestra. In auto mi chiese dove abitassi e dopo averglielo detto rispose che lui abitava nel quartiere seguente il mio. Parlò dell'allenamento mi fece gli elogi per la velocità con cui apprendevo ciò che insegnava poi arrivò alla nota dolente accennando alla morte della moglie alla sua seguente solitudine, alla sua forzata astinenza per mancanza di stimoli, e alla ritrovata voglia di vivere grazie al prof. che era un amico e alla vicinanza di una squadra giovane da allenare e chissà... lasciò sospeso il discorso. Posso chiamarti Gabriele? chiesi, naturalmente si rispose purchè non in presenza della squadra per ovvi motivi, le appoggiai una mano sulla gamba e dissi che il mio ruolo mi piaceva sia quello in campo che quello di "crocerossina" del sesso, ti capisco aggiunsi cosa avrai passato negli ultimi sei mesi ma, naturalmente, l'organismo torna a funzionare e ad avere le sue "esigenze" fisiologiche compreso gli appetiti sessuali, intanto massaggiavo la sua gamba, e ho capito subito da come mi guardavi in campo che ti piaccio vero? e allungai la mano verso l'inguine toccandogli i coglioni attraverso i pantaloncini, girò la testa verso di me e sospirò come per dire vai avanti... poi la sua mano mi carezzò il viso e mi disse: come sei dolce e ...