1. Incontri


    Data: 25/03/2018, Categorie: Etero Autore: Jormungand

    ... conto, e il passaggio obbligato in salotto. Un occhio al portacenere, una canna già fatta a cui mancano un paio di tiri, che recupero assieme ad un portacenere vuoto.
    
    Sei sveglio nel mio letto. Appoggi la schiena ai cuscini appoggiati alla testiera e mi aspetti vicino al bordo del letto. Non mi da fastidio la mia nudità con te, lascio che i tuoi occhi mi cadano addosso, anche mentre appoggio il tutto sul comodino e ti raggiungo, sedendomi a cavalcioni sulle tue cosce.
    
    La prima cosa che fai, prima ancora di darmi il buongiorno, e sfiorarmi un capezzolo con un dito, che appena sfiori reagisce subito indurendosi e mandando un qualche migliaio di sensazioni languide al mio cervello e poi al mio sesso. Ti alzo la canna davanti agli occhi e poi la prendo tra le labbra per il filtro fatto con un vecchio biglietto del treno, prima di guardarti ed accenderla.
    
    Dovevamo parlare un sacco, sì. L'avevamo detto. E abbiamo parlato un sacco prima di toccarci e capire che le parole sarebbero state sostanzialmente ...
    ... superflue tra di noi, che ci parliamo con uno sguardo, una carezza.
    
    Fai fuoco tu, e il tiro che prendo è profondo, tanto che mi si scaldano i polmoni in un attimo e il sapore è più piacevole di una sigaretta normale. Espiro verso di te che prendi una annusata profonda e mi sorridi mentre porti le mani sulle mie cosce, sfiorandomi i tatuaggi e abassando lo sguardo di tanto in tanto verso il seno, il pube. Ti sono addosso e non puoi farci niente.
    
    Ti lascio prendere un tiro, profondo come il mio, e mi abbasso subito a prendere il respiro che ti esce dalle labbra. Fumarti la vita a poco a poco, respirarti, goderti fino all'ultimo istante di questa pericolosa convivenza.
    
    L'erba mi arriva dritta al cervello come una bomba, mandandomi in pappa quel poco che resta di neuroni e sinapsi che ne hanno passate troppe tutte assieme, e non riesco a fare altro che scivolare verso il tuo bacino, stringerti i fianchi e guardarti dall'alto con gli occhi profondi, lucidi, bramosi.
    
    Dammene ancora, ti prego.
    
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