Vacanze
Data: 25/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: laura m
... mie cose nella borsa, con la cosa dell'occhio vidi Romina che parlottava col marito, il quale rispose con un'alzata di spalle. Stavo per avviarmi: “Giulia! Giulia! … aspetta … mio marito ha pescato tanto di quel pesce … perché non vieni a pranzo da noi? La frittura si fa presto a farla”. Mi schernii ma inutilmente. Così andai a pranzo da loro.. Mario, il marito panciuto era gentile, affabile, anche brioso, malgrado le apparenze; si muoveva agilmente, nonostante la pancia. Un pensiero maligno mi saettò nella mente: ma con quella enorme epa, che glielo nascondeva, come faceva a fare la pipì? Romina mi procurò un grembiule e così l'aiutai a cucinare. Nel frattempo erano arrivati i ragazzi: Sarah era veramente una bambina; Roberto invece era un puledro scalpitante, atletico, con un'ombra di peluria sotto il naso: chissà, forse aveva un bel ciuffo attorno al pube. Romina si dava da fare, si muoveva tra il tavolo e i fornelli, dimenando i seni che , ballonzolando, rischiavano di saltare fuori dalle coppe del reggiseno. A volte mi sfiorava, mi urtava, forse mi provocava strofinando i suoi ampi fianchi con i miei. Era una vera femmina da letto. Si mangiò, si bevve, si chiacchierò, si rise, ci si beò del fresco venticello che sussurrava tra gli alberi che adornavano il giardinetto. Verso le tre, mentre per il villaggio si diffondeva il silenzio della siesta pomeridiana, i due ragazzi andarono via. Prima di partire Roberto si tolse il costume per indossare i pantaloncini, si cambiò ...
... nella stanza accanto ma non fece caso allo specchio, così lo potei vedere nudo: asciutto come si conviene a quelli della sua età … due belle natiche e soprattutto un bel ciondolo corredato da due palline sode e gonfie … che bocconcino! Poco dopo anche Mario ci lasciò perché l'aspettavano gli amici per la briscola quotidiana. “Io vado”, dissi, “tolgo il disturbo” - “Ma no, fammi un po' di compagnia qui al fresco, mi disse Romina. “Siediti davanti a me, come sulla spiaggia”. Presi una sdraio e la collocai di fronte a quella di lei. Tutte e due eravamo ancora in due pezzi, abbastanza castigati, ma i nostri seni straripavano un po', i suoi perché si era completamente stesa sulla sdraio, i miei perché sembrava avessi superato la mia taglia, che normalmente è una 4. Andò subito al sodo: “Stamattina, quindi, sei stata attratta dal mio pube”- “Sì, eri bagnata, si vedeva il segno” - “Ed ora si vede?” e nel dire così allargò le gambe. “Non molto, si vede un po' di pelo ora .. stamattina eri uscita dall'acqua ...” - “E adesso si vede meglio?” - Aveva scostato l'orlo dello slip, facendomi vedere qualche centimetro quadrato di carne e un bel ciuffetto di peli. “Sì, dissi, ora si vede meglio … mi vuoi provocare?” - Girai gli occhi intorno se per caso ci fosse qualcuno che ci potesse vedere. Nessuno e silenzio, solo il sordo ronzio di un'ape. “Quando vi incontrate voi donne, che fate? Vi leccate?” - “Sì”, sospirai. - “Apri le gambe”, mi disse. Le scostai un po'. “Di più”. IL gioco cominciava a ...