Vacanze
Data: 25/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: laura m
... piacermi. Allargai le gambe al massimo. “Scosta come me i bordi dello slip”. Lo feci. “Sei bianca, bianchissima .. come sei bella ..” Chiuse gli occhi e, lentamente, si infilò un dito nella fessura. La guardavo masturbarsi incredula. Man mano che prendeva piacere il suo viso si trasformava, diventava quasi come quello di una bambina che sta facendo un sogno bellissimo. Cominciai a toccarmi anch'io … “Mamma! Mamma!” Era Sarah. Facemmo appena in tempo a ricomporci. Sarah si fermò per qualche minuto, ma ormai l'incanto era rotto. Mi presi le mie cose e “Se stasera hai tempo” le dissi, “ti aspetto a casa mia, dopo cena. Prima di uscire ci abbracciammo, ci baciammo, ci palpammo reciprocamente. “Hai un bel seno”, mi disse. “E tu un bel culo”, le risposi e le abbassai lo slip per riempirmi una mano di quelle carni sode. Le infilai la lingua in bocca e le misi una mano sulla fica. Sussultò. “Mi leccherai stasera?” . “Stai più che sicura … Ciao”. Tornata a casa, mi preparai per la serata. Ma prima feci un giro per le vie della cittadina, facendo finta di essere interessata alle merci esposte. Poi feci una bella doccia, curai quelle parti del corpo che sarebbero state presumibilmente interessate, cenai, sparecchiai, indossai un pigiama da sera che mi evitò di mettere le mutandine, un prendisole senza reggiseno … Ero pronta. Romina arrivò puntualissima. Fece le scale quasi di corsa e quando arrivò su aveva il fiatone. L'abbracciai, la baciai castamente. “Che fai? Ansimi? Ti batte ...
... forte il cuore” E le misi una mano sul seno prosperoso. Anche lei non aveva indossato il reggiseno. Tra le mani mi trovai un seno bello, rotondo, sodo, odorosissimo. Lo tenni in mano per quasi un minuto, mentre continuavo a baciarla. Era emozionatissima: rideva, balbettava, non sapeva che fare. Le presi le mani e l'appoggiai sul mio seno. “Mi desideri?” - “Sì, tanto” e mi strinse forte. “Fammi sentire quanto mi desideri … “ La mia mano scese lungo la schiena, si fermò sui glutei , poi scostò la gonna, abbassò il suo tanga, abbracciò le sue terga e finalmente trovò la morbida carne di quel morbido culo tanto desiderato. “E' da due giorni che mi fai morire di desiderio … mi hai mostrato questo culo in tutte le posizioni, me l'hai fatto sognare, ora son qui che te lo palpo, te lo strizzo. Ma non mi basta, voglio toccarti la fica … eccola .. come sei pelosa … mi piaci. Ed ecco il solco che ti ho guardato … ora è sotto la mia mano … ti infilo un dito ...” Romina mi si aggrappò al collo, allargò le gambe e si fece masturbare docilmente. La sua fica era calda, grande, succosa. Eravamo ancora nella stanzina d'ingresso, dove una piccola lampada a malapena faceva vedere il mobiletto attaccapanni, lo specchio. “Andiamo in camera, Romina, voglio vederti tutta nuda, voglio bearmi del tuo corpo”- “Anch'io voglio vederti nuda”. Mi seguì. Accesi tutte le luci, quella centrale, le appliques, quelle dei comodini. Non doveva restare nemmeno un centimetro del suo corpo nell'ombra. Romina si tolse i ...