Luana: la mia ex cognata
Data: 26/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: alybas
... mi spinse a provarci con una maggiore costanza, osando forse anche più del dovuto. Ero sicuro a quel punto di riuscire a possederla e soprattutto che tentare non avrebbe sicuramente nuociuto. Nel caso mi fosse andata male neanche a lei sarebbe convenuto protestare. Una certa esperienza maturata negli anni mi consentiva di provarci con sempre maggiore insistenza prima per scherzo e poi sempre più convintamente. Luana in origine mi stava molto antipatica, ma questo per la sua aria spesso spocchiosa che in passato mi aveva messo in imbarazzo, sembrava che lo facesse apposta e soprattutto pensavo, addirittura, che giocasse, avendo una sorta di complesso di superiorità nei miei confronti, quasi come il gatto con il topo, e tutto ciò sembrava eccitarla molto. Io comunque meditavo di possederla sempre . Volevo concentrarmi su di lei sino alla sua capitolazione. Ero certo che oramai lei fosse il topo e io il gatto solo che lei credeva fosse il contrario. La verità è che quando io intendevo fare lo stronzo lo sapevo fare benissimo. Vi fu un momento, preciso, in cui decisi di provarci senza scrupoli. L’occasione fu un incontro casuale una mattina nei pressi della casa di mia suocera. La cognatina aveva un vestito abbastanza provocante. Non appena mi vide mi abbracciò con energia e io risposi con altrettanto trasporto. Il mio pene si inturgidì subito e la baciai sulle guance poi come inavvertitamente scesi verso la bocca essendo lei meno alta... fu facile e lei non si potette ...
... divincolare. La limonai a dovere, anzi a dire la verità mi impadronii della sua bocca infilandole la lingua inequivocabilmente sino in gola quindi dopo un primo imbarazzo sentii che era esitante, quello che era positivo e che non strinse i denti e in quegli attimi la lavorai con le mani, continuai ad abbracciarla con fare rapace e vidi in lei un certo disagio ma come spesso mi accadeva quando volevo una donna esternai una sicurezza e una padronanza che la sconvolsero, ero determinato a possederla a tutti i costi. Tentò di sorridere imbarazzata, e lì capii che era più facile del previsto, si vedeva che aveva mille voglie mal represse. Senza eccessivi fronzoli le feci segno di seguirmi, l’avrei accompagnata a casa sua, e lei provò a dire di no, ma io mi imposi, le dissi non fare storie e di salire sulla mia macchina, mi disse che aveva la macchina, ma mi seguì, succube e salì, aveva capito che non scherzavo. La mia determinazione era tanta, troppa, raggiungemmo casa sua, anche se lei viveva fuori città. Ero determinato a possederla e per non far si che si raffreddasse nel corso del tragitto le infilai con arbitrio la mano destra fra le cosce senza che lei minimamente si ribellasse. La guardavo e lei abbassava gli occhi senza proferire parola, le incutei da subito il rispetto che mi sembrava fosse dovuto e questo per il mio atteggiamento sicuro, quasi spavaldo. Sapevo che questo era il comportamento che faceva presa su di lei. Arrivati di fronte alla sua villetta con portoncino lasciammo ...