1. Milf. mi incanti lusinghi frantumi – racconto erotico seconda parte


    Data: 26/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: kymco

    ... mentre risale lungo la mia gamba e io non sono in grado di oppormi. Il contatto della sua mano è travolgente, la sua presa è forte, ferma, calda. Urgente.
    
    Vedo il suo corpo avvicinarsi, il suo petto forte e ampio sopra di me, provo a respingerlo, ma l’unico risultato che ottengo è un bacio in mezzo al palmo della mano. E sono improvvisamente consapevole del fatto che il palmo della mia mano è direttamente collegato con una regione oscura in fondo al mio essere, una parte di me assopita da troppo tempo. Una bestia selvaggia che il desiderio del suo sguardo ha più volte pungolato, ma che il contatto con il suo corpo adesso sta risvegliando da un lungo torpore.
    
    Lui mi implora con le parole, mentre mi pretende con i gesti, il suo corpo è sopra di me, mi soverchia con la sua potenza, le sue mani si fanno strada tra i miei vestiti. Impetuose, inesperte, ma non goffe.
    
    La sua bocca è sopra la mia, prepotente e mentre cerco di dire di no mi ritrovo a baciarlo.
    
    Quella volta che ho fatto sesso con la donna delle pulizie - Racconto erotico
    
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    Ok, sono ancora in tempo, posso ancora tirarmi indietro. Mi immagino sui titoli dei giornali, di fianco alla foto attraente di Andrea. Immagino i commenti delle altre donne, ‘Beh, con uno così…’ Sono sicura che potrei cavarmela con poco. Riesco a essere ironica nella confusione del mio desiderio.
    
    Ma, parliamoci chiaro, sono anni che nel retro della mia coscienza fabbrico giustificazioni: è maggiorenne. È un ...
    ... uomo. Va all’Università. Sei il suo medico. L’hai visto crescere. L’hai aiutato a crescere. Potrebbe essere tuo figlio. È tuo figlio, cosa cambia?
    
    Puoi finire in prigione, puoi perdere tutto. In fondo alla mia anima c’è la sicurezza che quello che succede qui non uscirà di qui. Che nessuno verrà mai a saperlo. Che mio marito e mio figlio sono già in vacanza. Che di fondo, come inconsapevolmente ho scelto un paio di calze a rete, così inconsapevolmente ho architettato un incontro in una casa deserta per il nostro ultimo appuntamento.
    
    Ho studiato tutto nei minimi dettagli, nel retro della mia coscienza. È attivo e spregiudicato il retro della mia coscienza. Mi fa quasi paura.
    
    Una specie di dolore mi riporta alla realtà, Andrea sta cercando di strapparmi via le calze, senza sapere che la parte finale è ben più spessa del resto, lo aiuto a sfilarmele e mentre mi muovo sotto il suo corpo giovane e scattante, un desiderio che non sono più capace di controllare si impossessa di me. Mi sposto in modo che lui finisca sul divano e mentre mi sbottono la camicia, le sue mani mi tirano fuori i seni dal reggiseno, i suoi occhi bevono la mia immagine, rilucono di passione. Tiro fuori il suo sesso, grande e possente e me lo infilo dentro.
    
    Mi fermo un attimo, perché voglio fermarlo quest’attimo, voglio restare sempre così, con lui dentro di me e l’ardore dei suoi occhi davanti a me. Voglio stamparmi questa immagine nella memoria, portarla insieme a me nelle fredde notti d’inverno ...