1. La segretaria


    Data: 27/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: passepartout

    La prima volta che ti vidi eri seduta dietro la tua scrivania, mi colpisti per la personalità e la sicurezza con la quale rispondevi al telefono e dialogavi con i clienti che facevi attendere nel salotto. Io entrai per consegnare un pacco, mi firmasti la ricevuta e uscii dalla porta con te in mente, un pensiero che mi accompagnò per tutto il giorno. Da quel momento, ogni volta che leggevo l’indirizzo su una consegna, facevo di tutto per prenderla io, è così che cominciammo a vederci più spesso e lentamente la nostra conoscenza diventò confidenza, arrivando ti portavo la colazione e scambiavamo quattro chiacchiere, poi cominciai a passare anche quando non dovevo effettuare consegne, così solo per farti un saluto. Un giorno mi chiamasti al cellulare per chiedermi di passare allo studio, dovevi dirmi qualcosa d’importante, piombai non appena potei e nel salottino iniziasti a parlare di una fantasia che da qualche tempo abitava i tuoi desideri sessuali, ti ascoltavo con interesse ed eccitazione, così quando tu finalmente me l’hai rivelasti quasi sobbalzai sulla poltrona di raso bordeaux. Volevi fare sesso con due uomini, uno dei quali era tuo marito, ancora ignaro di questo desiderio, anche se avevi cercato di farglielo capire mentre ti concedevi a lui giocando col tuo vibratore elettrico senza sortire particolare attenzione. Non avevi deciso con chi farlo, perché desideravi che fosse lui stesso a scegliere per te, a decidere con quale uomo dividere sua moglie. Il pensiero che ...
    ... una donna come te, affascinante, con quegli occhi verdi simili ai prati di smeraldo d’Irlanda, i seni sodi ed un profilo posteriore tondo e definito, stesse cercando un uomo per godere insieme a lui e suo marito, mi faceva venire il mal di testa, ero ammutolito, vedevo solo una camera da letto illuminata debolmente da un'abat-jour in stile liberty e il tuo corpo vestito solo di un paio di calze autoreggenti nere poggiato docilmente su di un enorme letto di faggio, mentre con la mano destra infilavi con destrezza il tuo vibratore nel frutto rosa e succoso, come avrei voluto assaggiare quella polpa, nutrirmi del suo nettare. La tua mano mi stava scuotendo con forza, mi destai dal mio sogno erotico e ti guardai negli occhi, chiedendoti cosa avevi intenzione di fare. “Continuare a farglielo capire” mi rispondesti, ma nel frattempo notasti l’eccitazione che avevi provocato nei miei pantaloni, così mi guardasti maliziosamente e indicando la mia erezione dicesti, “Vedo che ti faccio un certo effetto! Possibile che solo il pensiero abbia potuto creare questa situazione?” Rimasi imbarazzato e annuì, a quel punto si erano fatte quasi le sei del pomeriggio, tu stavi per andare via, così ti offrii un passaggio. La strada per casa tua passava per la mia, così prendendo il coraggio per la coda, arrivati nei pressi della mia abitazione, ti chiesi se volevi venire a prendere un caffè da me, dopo qualche secondo di silenzio, nel quale pensai che forse ero stato troppo audace, mi rispondesti di ...
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