1. Noi e lo scout (seconda parte)


    Data: 27/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: magos

    ... focaccia!
    
    Dopo alcuni minuti mi stiracchiai e mi sporsi verso Michele per farmi passare una borraccia d’acqua. Per far ciò mi piegai sul corpo steso del giovane scout e sentii la sua pelle bollente solleticarmi il corpo. Aumentai la pressione e lo sfiorai con le mani mentre prendevo l’acqua. Michele, trattenendo a stento un sorriso divertito, piazzò con finto fare distratto una mano sulla sua gamba e la ritolse con più lentezza del dovuto. L’intera scenetta durò solo alcuni secondi ma bastarono perché il cazzo di Mattia avesse un guizzo e cominciasse lentamente a crescere. Era fatta pensai!
    
    Ritraendomi da quella posizione stiracchiata passai col mio volto a pochi centimetri dal suo. Mi guardava in faccia, con gli occhi spalancati e uno sguardo meno audace ma più intenso. Mi abbassai lentamente sempre controllando le sue reazioni e sfiorai le sue labbra con le mie. Quel contatto sembrò risvegliarlo. Spinse la testa in avanti e partecipò con trasporto a quel primo bacio. Prima furono solo labbra, un caotico e conturbante strusciare di labbra, poi il bacio si fece più intenso e le nostre lingue si toccarono, vogliose e ormai prive di freni. Il bacio sembrò durare ore, il suo corpo fremeva, le nostre mani si mossero per accarezzarci reciprocamente la pelle nuda e calda. A un certo punto sentii che sussultava ed emetteva flebili gemiti soffocati dal nostro bacio. Michele doveva aver cominciato un suo lavoretto poco più in basso. L’idea mi fece eccitare come un pazzo, ...
    ... sciolsi il bacio e scesi con la lingua verso il lobo. Lo mordicchiai. Ansimò più forte. Scesi ancora, il suo collo era mio. Lo feci fremere mentre ne percorrevo tutta la lunghezza con la mia lingua leggermente ruvida. La mia discesa non si arrestò, trovai un capezzolo roseo e perfetto, mi soffermai a giocarci mentre afferravo una sua mano con la mia e con quella libera trovavo la testa di Michele e la forzavo sul suo cazzo con maggiore foga. Mattia ansimava sempre più forte. Io non potevo più aspettare. Corsi con la lingua premuta sul suo corpo lungo gli addominali che si alzavano e abbassavano frenetici, superai l’inguine e mi scontrai con la testa del mio ragazzo un attimo prima di incontrare il suo ciuffo di peli pubici. Michele alzò lo sguardo goduto, mi vide e si fece da parte dedicandosi alle palle, che spuntavano indurite dall’eccitazione tra le robuste cosce di Mattia. Finalmente il cazzo era mio. Lanciai un’occhiata al volto del ragazzo, arrossato dal piacere e contratto in una smorfia di godimento che mi fece salire il sangue al cervello e mi girai verso la mia meta. Era lì duro, dritto e affusolato, non esageratamente lungo ma piuttosto spesso, con qualche vena in rilievo, tutto lucido della saliva di Michele. Lo afferrai con voglia, feci scorrere la mia mano un paio di volte su e giù, lentamente. Lo sentivo caldo al tatto, gonfio. Era una sensazione bellissima. Senza smettere di segarlo mi infilai la cappella tra le labbra. Ci giocai con la lingua, me la strofinai sul ...