Quadrangolo a tre punte.
Data: 28/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... all’impazzata, ma continuò ad ascoltare.
«Poi venne il sidereo fuori corso, che portava il cappello da Babbo Natale, e andò a sedersi dietro di noi, come se fosse seduto su una slitta immaginaria e noi le sue cinque renne. Ci avevano anche dato il nome…
«A quel punto Babbo Natale diede un ordine e fece infilare nel sedere di tutte noi il manico di legno di una campanella snodata…»
A Sonia scappò un grido.
«Mamma, anche tu?»
«Ero una matricola e dovevo lasciar fare. Ma non ricordo che mi abbiano fatto male. D’altronde sapevamo che era meglio collaborare se ti mettevano qualcosa nel sedere…
«Poi, Babbo Natale cominciò a schioccare la frusta e noi dovevamo scondinzolare per suonare le campanelline…!»
«Non ti credo, – protestò Sonia. – Lo dici per spaventarmi. Sei proprio…»
«Noi obbedivamo – continuò, – cercando di dare il meglio di noi stesse. Ricordo ancora lo scampanellio e i colpi di frusta. Non erano dolorosi, forse era normalissimo spago legato a una bacchetta.
«Poi si fermò. Noi ci fermammo e lui ordinò a me di andare da lui. Io corsi a quattro zampe da lui, con la campanella inserita, e mi accorsi che era nudo. E che aveva un’erezione maestosa. Non che avessi molta esperienza di erezioni allora, sia ben chiaro…»
Sonia la ascoltava a bocca aperta.
«Capii al volo quello che voleva. Mi avvicinai e glielo baciai. Poi cominciai a succhiarglielo… Non lo avevo mai fatto, ma sono cose che ti vengono da sole.»
«Mamma… Gli hai fatto un pompino ...
... davanti a tutti?»
«E scodinzolando per far sentire il suono della campanella. Volevo essere una matricola modello… Beh, mi accorsi che ero io che lo stavo dominando. Nel pompino è la donna che tiene l’uomo, ricordalo. Sentivo i gridolini, saltava come la rana di Pascal, era mio. D’un tratto sentii che il pene pulsava, che aveva contrazioni, accelerai la pompa e finalmente mi venne in bocca copiosamente urlando come se lo scannassero.»
«Amen, – disse Sonia impallidita. – Fine della storia che doveva tranquillizzarmi…»
«Fine un corno, – riprese la mamma. – Il bello venne adesso.»
«Mamma, – riuscì a rispondere Sonia, tornata sulla difensiva. – Ti prego…»
«Da allora gli feci un pompino tutte le sere. E lui mi montò tutte le mattine!»
Sonia si lasciò cadere in poltrona, con il viso tra le mani. Di tutto quello che voleva sapere dalla mamma, le sue intimità erotiche erano l’ultima cosa. Adesso poi sarebbe andata alla festa di laurea come salendo sul patibolo.
«C’è un’ultima cosa che devi sapere, – aggiunse la mamma, con un sorriso di assurda complicità – Sai chi era l’anziano fuori corso?»
Sonia scattò in piedi a fermarla.
«Mamma, ti prego, risparmiamelo!»
«Quello che poi divenne mio marito... e tuo padre!»
Sonia andò alla festa di laurea con le idee chiare. Il racconto della mamma alla fine l’aveva svegliata dal suo timore reverenziale per le presunte oscenità e le pretese umiliazioni.
Era una donna ed era lei a dominare i maschi.
«Anche quando ...