1. La Dottoressa Angela - Una Madre, il figlio e una "strana urgenza"


    Data: 03/04/2018, Categorie: Incesti Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... obbedì. Mi sedetti di fianco a Davide. Gli sorrisi, aprii la camicetta facendogli intravedere il seno e poi iniziai a toccare quel gigantesco pezzo di roccia. Lui strabuzzò gli occhi. «MA COME SI PERMETTE?» gridò la madre. «Mi lasci lavorare! Quando avrò finito ne sarà più che soddisfatta e mi pagherà il mio onorario a tariffa piena, più un extra per una consulenza fuori dall’orario di lavoro!» Lui mi guardò. Aveva il fiatone. «Sistemeremo questa cosa, vedrai. Dimmi cosa ti piace!». «Mi piace tutto!» disse con un sorrisetto ebete. Gli abbassai i pantaloni e le mutande. Quel coso non era solo lungo e duro, ma anche bello grassoccio. A vederlo in faccia non gli si darebbe un soldo bucato, ma il ragazzo nascondeva una sorpresa niente male. Sembrava intimidito dalla mia bellezza. Ovviamente non capita tutti i giorni che una bella bionda si offra di donarti la felicità, soprattutto se sei solo un ragazzo di 18 anni neanche troppo carino. Se poi il ragazzo aveva anche la passione per le donne sofisticate, vestite in tailleur e con gli occhiali, allora sarebbe stata una cosa veloce. «Tua madre mi pagherà profumatamente per le prestazioni di stasera, quindi non essere timido, io non lo sono!» Antonella fissava come un’autentica maniaca il coso del figlio. Non riusciva a distogliere lo sguardo ma aveva un’espressione di tristezza sul volto. Afferrai il pene del ragazzo, le cui vene attraversavano tutta l’asta. Per afferrarlo tutto, dalla base alla punta, avrei avuto bisogno di non ...
    ... una, non due ma almeno 3 mani. Accidenti era più lungo del mio avambraccio! Iniziai a muovere la mano su e giù. «Vediamo cosa abbiamo qui!». Sputai sul glande, e dopo 2 minuti di gioco di mani, mi sdraiai sul divano, prendendolo con i miei bellissimi piedi smaltati di fresco. Lui aveva chiuso gli occhi e teneva la bocca aperta, come se stesse urlando un gigantesco “O” silenzioso. «Gli uomini mi fanno sempre molti complimenti per i miei piedi!». Tolsi il piede sinistro dal suo pisello e glielo infilai in bocca. Lui succhiò con ardore il mio alluce. Dopo 4, 5 minuti di sega con i piedi, capii che dovevo cambiare approccio. Mi coricai con la testa sul suo ventre. «Preferisci la bocca o le tette?» «La bocca, la bocca!» disse lui. «Era una domanda stupida, vero?». Lo presi in bocca. In quel momento, non lo nego, iniziai a sentirmi molto eccitata. Vi era complicità tra noi 2. Lui aveva un disperato bisogno di venire, e io non disdegnavo di poter baciare un bell’attrezzo come quello. Succhiai con incredibile calma, poi leccai alla base del glande. Sputai più e più volte su quella cappella viola e grossa quasi quanto il mio pugno, la baciai e la leccai. La mordicchiai perfino, e la cosa piaceva ad entrambi. Stavo iniziando a perdere il controllo ma, dopotutto, questa cosa non avrebbe influito sul mio lavoro in questo caso, anzi, magari avrebbe eccitato ancora di più Davide vedermi così presa da lui e da quella mazza da baseball che stavo leccando. Mi alzai, mi tolsi le mutande e gli ...
«1234...7»