1. L'harem dello sceicco - capitolo 3


    Data: 07/04/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Koss99

    ... più giovane, ma piacente, più bella e più in forma di Nicolette, sul collare portava il nome di Carla, era italiana come me ed in cuor mio sperai che ci potesse aiutare. Anche lei vide il mio collare e mi parve turbata, mi guardò con occhi supplicanti, come per dire: mi dispiace, ma io non ci posso fare niente, ti prego non parlare. Qualche anno prima doveva esser stata ancora una splendida donna, ed era tuttora gradevole ed elegante nella sua aristocratica bellezza. Aveva gli occhi neri, lievemente strabici ed anche per questo affascinanti, i capelli neri, ondulati e lunghi fino alle spalle, il corpo maturo e calmo. Indossava una camicetta bianca ed immacolata, una gonna che le arrivava al ginocchio e dei sandali ai piedi con il tacco basso e comodo. La pelle era bruna, ma nelle parti più delicate che riuscivo ad intravedere era di un bianco pallido, tutto in lei era molto curato anche se non appariscente. Si rivolse a Madame Jasmine parlando in un ottimo francese con un tono ossequioso niente affatto servile, come si addiceva alla serva di una donna importante.
    
    - Madame Sham si trova nell'edificio principale, vi riceverà lì. Prego, vogliate seguirmi. -
    
    Era un edificio vasto e, per quel luogo, imponente, al pianterreno c'erano grandi saloni, rivestiti molto bene, divani, specchi, grandi tavoli da pranzo e da gioco, magnifici tappeti per terra e diversi arazzi alle pareti. E poi, tante donne, tutte molto belle e vestite in splendidi abiti di seta o di raso, quasi ...
    ... tutte indossavano vestiti orientali, ma qualcuna era vestita all'europea, con eleganti tailleur o affascinanti e freschi vestiti estivi. Mi sentii morire dalla vergogna, Marianne arrossì e pianse. Carla faceva strada facendoci passare da un salone all'altro, noi sfilammo nude ed ammanettate tra donne eleganti e ben vestite che venivano servite da compite cameriere, che anch'esse indossavano abiti raffinati. Ci guardavano con curiosità, ma senza alcuna meraviglia. Finalmente arrivammo e fummo introdotte nello studio di Madame Sham.
    
    Madame Sham era una donna araba di mezz'età, grassa e depravata, bassa e tozza, nonostante ciò emanava un forte fascino. Dirigeva ed amministrava l'oasi con grande diletto, lo faceva più per piacere che per avidità, in quell'oasi si addestravano schiave, che dovevano dare piacere ai loro padroni ed alle loro padrone, con costi bassissimi, visto che materia prima e manodopera era fatta di schiave, che valevano una fortuna, ma che non dovevano essere pagate, anche se venivano mantenute nel lusso. Ma tutto ciò per Madame Sham, che amministrava l'oasi da quando questa era stata concepita, più di venti anni prima, era secondario rispetto al piacere ed al potere che quel lavoro le dava. In quale altra parte del mondo poteva permettersi di realizzare tutte le sue diaboliche fantasie come lì? Solo in quell'oasi poteva avere un potere assoluto su oltre cento donne, molte delle quali bellissime. Donne che tremavano quando lei posava gli occhi su una di loro. ...
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