Una moglie infoiata - parte 2 di 3
Data: 08/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... parve giunto il momento, si piegò per leccarmi il collo. Io le presi le natiche in mano come avevo fatto in auto e le toccai il buco del culo. Lei mugugnò e suo marito venne a lei. La lubrificò e pian piano la sodomizzò. Il cazzo di Alvaro era normale di diametro, ma più lungo della media. L’avevo notato fin dalla prima volta che li vidi nello spettacolo anni prima. Mi godetti sentirlo scivolare nel culo di Marina, separato dal mio dal tessuto del retto, e quando arrivò a fine corsa, diede un’ultima spinta per superare la curva del sigma. Come sempre, la reazione di lei era tale da far venire chiunque. Io però lo sapevo e trattenni la polluzione. Così lui ebbe modo di muovere sua moglie tenendola per il culo col cazzo e masturbarmi così con la figa di lei.
Era la performance che amavo di più, anche se spesso mi mettevo io al posto di Alvaro e a volte addirittura inculavo lui per chiavare lei col suo cazzo.
Alvaro non aveva mai voluto incularmi, così come non aveva mai accettato che glielo prendessi in bocca. E’ una questione di rispetto, mi aveva detto. Lo stesso per cui non avrebbe voluto dover scopare mia moglie.
Chissà se il mese trascorso con Anna avrebbe cambiato il suo atteggiamento…
Io presi l’aereo delle 9 di mattina per Bangkok e lui quello di mezzogiorno per Milano.
In volo chiamai mia moglie, che rispose mentre si era appena fatta il maestro di tennis. Ufficialmente aveva palleggiato fino alle 15 e adesso avrebbe fatto la partita. Mi assicurò che ...
... il tutto stava andando a gonfie vele, ma che dovevo fare in fretta,
5.
Avevo cambiato aereo a Santiago e stavo dirigendomi a Singapore, dove avrei preso il volo per la capitale del Thai. Un viaggio eterno, ma riuscii a rilassarmi pensando a come mi ero introdotto in Thailandia.
In quel tempo per costruire immobili nel più importante paese del Sudest Asiatico dovevi avere un prestanome del posto. E io avevo trovato Fu-Mai, che si era prestato volentieri perché aveva anche lui una piccola impresa edile. Quando poi liberarono il mercato agli stranieri, rilevai la costruzione di un campo da golf che dei Cinesi non erano riusciti a finire per mancanza di fondi e lo completai io. Poi costruimmo le case attorno al percorso e lui le vendette una per una. Guadagnò bene. Acquistò una casa anche lui e aprì un locale all’interno del villaggio da golf.
Un giorno entrai nel suo bar e ci accomodammo per bere qualcosa. Poi vennero da lui due ragazzine nude, che si sedettero sulle sue ginocchia. Dopo le 10 di sera, il suo diventava un topless bar alla thailandese, cioè le cameriere lavoravano nude. Non male, ma certamente scandaloso o delizioso per un occidentale a seconda di quanto fosse aperto o chiuso di mentalità. Io trovai disdicevole l’età delle ragazzine.
- Fu, – lo sgridai, -Potrebbero essere tue figlie!
- Checcazzo! – rispose lui. – Sono figlie mie!
Rimasi esterrefatto.
- E cosa fanno nude sulle tue ginocchia?
- Sono nude perché lavorano qui. Sono sulle ...