Quel vecchio porco del cugino mauro e i suoi compari
Data: 09/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LaCavalla
... mezzo rifiuto, dicendo che dovevamo andare via, in fondo eravamo passati solo per un saluto veloce. Mauro si mostrò contrariato e lo fece notare, disse: ma come, non ci vediamo da sei anni e mi tratti così? Sembrava quasi minaccioso, così mio marito si schernì e si diresse verso l'auto con l'altro sventurato.
Prima che partissero, Mauro chiamo a sé l’uomo che doveva accompagnare Carlo e gli origliò qualcosa nell’orecchio. Quello si mise a ridere e si diresse verso l'auto. Adesso ero io in mezzo a cinque uomini. Si continuava a bere e mangiare, io mi ero già bevuta tre bicchieri di vino, per superare l'imbarazzo, e mi sentivo un po' brilla. Tutti quei maschi poi, quegli odori, quelle canottiere e quel sudore, mi davano alla testa. Mauro mi stava sempre vicino, praticamente addosso. Dopo un po’ si avvicinò al mio orecchio e mi disse che mi avrebbe fatto assaggiare una cosa che veniva dall'Australia. Mi prese per il braccio e mi portò all'interno della masseria, verso la rimessa, dove stavano i macchinari. Lì c'era odore di benzina ed era buio. Con una mano mi teneva da un braccio mentre con l'altro mi spingeva da un fianco, tenendo la sua manona aperta quasi sul culo. Non me la sentivo di togliergli la mano, l'avrebbe presa male. In un angolo stavano dei sacchi a terra, in maniera un po' disordinata. C'era un tavolaccio di legno, degli attrezzi, alcune damigiane di vino (anche qui!). Prese un barattolino da uno scaffale, lo aprì e tirò fuori un qualcosa che a me parve un ...
... cetriolino. Che cos'è? Chiesi. Lui: mangia, provalo, vedrai che ti piace.
Me lo mise in bocca, diedi un piccolo morso. Non capivo cos'era, ma non ebbi tempo di chiederlo. Mi mise il resto nella bocca e con le mani iniziò a toccarmi dappertutto. Cercavo di fermarlo, ma lui mi aveva già tirato fuori le tette che succhiava e mordeva, mentre con un'altra mano mi aveva già preso il culo e lo palpava con forza.
Mi disse: che pezzo di vacca che sei. Appena ti ho vista arrivare con quel coglione di tuo marito ho pensato a come fotterti. Ora ci penso io a te. Lo supplicai di smettere che Carlo stava per ritornare.
Ma lui prontamente rispose: che cazzo dici, ho detto a Pasquale di portarlo in giro e far finta di avere delle commissioni da fare. Forse gli buca pure una gomma. Che cazzo vuoi che me ne frega. Abbiamo tutto il tempo. Ora stai zitta e inizia a succhiarmi il cazzo che è gonfio da un'ora per colpa tua.
Mi prese i capelli con forza e mi fece scendere in ginocchio. Aprì la zip dei pantaloni, ma mi lasciò fare tutto il resto. Aveva un bel cazzo grosso, aveva ragione mio marito.
Lui mi dava della puttana, della scrofa, e mi infilava il cazzo in bocca.
Continuava a dirmi: brava, brava, succhia che ora ti chiavo. Mi diede uno schiaffo sulla guancia e mi alzò, gettandomi poi sul tavolo, a pecora. Mi alzò il vestito da dietro, strappandomi con brutalità il perizoma.
Poi diceva ancora che avevo un culo da vacca, che me lo avrebbe fatto per bene.
Mi iniziò a ...