1. Selvaggia


    Data: 12/04/2018, Categorie: Etero Autore: 4occhi

    Selvaggia, lei era selvaggia …amava muoversi, il pensiero di fermarsi, di stare ferma la uccideva.
    
    Sciava, andava in barca a vela, correva, nuotava, viaggiava…aveva scelto un lavoro che le permettesse di essere sempre in movimento: scriveva di viaggi, per chiunque volesse i suoi articoli, era una freelance, non poteva essere diversamente…e non aveva paura di niente e di nessuno.
    
    La bellezza della terra, della natura la soggiogavano, non sapeva cosa fosse drogarsi ma le bastava un paesaggio, un tramonto per sentirsi in paradiso, in armonia col mondo.
    
    I suoi genitori l’avevano chiamata Silvia, da silva : abitante della selva, che viene dal bosco e non avrebbero potuto darle nome più appropriato, perché lei faceva parte di tutte le associazioni possibili per la salvaguardia delle foreste, degli alberi.
    
    Fu durante una delle sue escursioni che incontrò un uomo che avrebbe cambiato per sempre il suo modo di concepire se stessa, non più sola con l’universo ma in feeling con un altro essere umano.
    
    Si trovava in Turchia presso le piscine termali di Pamukkale, delle vere piscine naturali con acqua calda, sembrano fatte di zucchero, l’aria era satura di vapori, quel giorno non c’era vento e si era creata una strana cappa di condensa sull’intera zona…’Cavolo, mi sono fatta chilometri a piedi con le scarpe nuove, devo toglierle e rinfrescarmi, se no mi sparo!’. Non c’era nessuno in giro, erano già le sette di sera e tutti i turisti erano rientrati nei loro alberghi o ...
    ... avevano proseguito il loro tour…
    
    ’Ok ora o mai più!’. Si spogliò in fretta e furia, via tutti i vestiti e restò nuda, che meraviglia il venticello delle sera la accarezzava e lei si godeva la frescura. Scese tra le piscine fino ad arrivare a quella un po’ grande dove si sarebbe messa a mollo, sperava di non addormentarsi, era davvero stanca. Si immerse, distesa, nell’acqua, ‘Ah ora si che si ragiona’, si rilassò…poi sentì qualcosa toccargli il piede, ‘Che cazz…!!’, si tirò su di scatto e lo vide. Occhi di labradorite, magnetici, enormi pozze che ti ipnotizzavano, il tutto contornato da una massa di riccioli castani, un sorriso che a quell’ora sembrava un neon acceso…mozzava il fiato! Lei si ricordò di averlo già visto in giro, come poteva non notarlo in mezzo alla gente, era altissimo e imponente, davvero un bel esemplare di maschio. “Che cosa ci fai qui tu?” , “ Avevo voglia…di te” , strabuzzò gli occhi e le venne da ridere, che connubio : un accento spiccatamente inglese che parlava italiano…non si trattenne e scoppiò in una risata, lui pure. Le si avvicinò e le si mise sopra, le ginocchia ai lati delle sue cosce, le mani a quelle delle spalle…e le baciò il collo…che diavolo era così bello e invitante! E poi era un secolo che non si faceva una sana scopata…non aveva voglia di perdere tempo, gli infilò una mano nei calzoncini che indossava cercando l’oggetto dei suoi desideri …’mm… fantastico è già pronto’ , era duro, durissimo, con una mano lo accarezzava mentre con l’altra ...
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