1. STORIA DI UNA RAGAZZA PER BENE


    Data: 13/04/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Moky, Fonte: RaccontiMilu

    ... discrezione.Ma quella volta non aveva proprio resistito.Frequentava da cinque anni una grande palestra appena fuori citt�, di fianco alla zona industriale. Dopo due figli il suo fortunato fisico snello le aveva fatto capire con qualche curva di troppo che era venuto il momento di correre ai ripari. Così aveva cominciato ad allenarsi con costanza, mettendoci tutto l'impegno e la dedizione che nella vita l'avevano sempre accompagnata. Gi� dopo i primi sei mesi gli sforzi avevano dato i loro frutti. Non era solo lo specchio a metterlo in chiaro, ma anche quello che lei chiamava lo 'sguardometro' (o il 'culometro'), ovvero quante volte in una giornata il suo fondoschiena attirava sguardi, sia che fossero arrapati maschili o invidiosi femminili (o anche arrapati femminili, perch&egrave no?).Da sempre era fiera del suo fondoschiena, stretto ma femminile, sodo ma invitante. Uno di quelli che, inguainato in un paio di jeans elasticizzati, fa girare i maschi per un ultimo fugace sguardo, anche se accompagnati, correndo il rischio di venire scoperti e di rovinare così la serata.Notare questi sguardi riflessi su una vetrina o su una porta a vetri l'aveva sempre riempita di orgoglio, specialmente se la compagna del maschio di turno si incazzava seriamente, ma soprattutto se si incazzava dopo averlglielo guardato a sua volta.- Piaceri meschini ma pur sempre piaceri della vita... -pensava per giustificare il sorriso malefico che accennava appena con un lato della bocca.Ed era stato ...
    ... proprio in palestra che aveva notato questo ragazzino.Avr� avuto sui diciotto vent'anni ed era uno di quelli che con gli attrezzi ci dava denro di brutto. Anche con le occhiate ci dava dentro di brutto.Bruno, occhi verdi, belle labbra e sorriso alla Tom Cruise. Fisico asciutto piuttosto che pompato, ma con con il giusto livello di definizione, senza esagerare.Sebbene impensierita per l'evidente differenza d'et� Moky aveva subito cominciato a valutare la sua candidatura a 'prossimo svago'.Per un paio di settimane aveva controllato che non avessero conoscenze in comune e a rispondere quasi casualmente ai suoi sguardi. Le faceva tenerezza, se i loro sguardi si incrociavano lui abbassava subito lo sguardo e fingeva di essere concentrato su un esercizio o sulla tabella dell'allenamento.E così Moky non aveva resistito malgrado un campanellino d'allarme le squillasse costantemente in testa, e aveva cominciato a tessere la tela della seduzione, per imprigionare quella piccola ma attraente preda.Aveva cominciato ad andare in palestra con un velo di trucco e ad indossare shorts di un dito più corti del solito e magliettine un pelo più scollate e aderenti.Il ragazzino aveva cominciato a farsi sempre più ardimentoso, sosteneva il suo sguardo per tre o quattro secondi e in un paio di occasioni, al suo arrivo le aveva anche sorriso.Finch&egrave un giorno, quando Moky aveva cominciato a chiedersi se non fosse il caso di fare personalmente la prima mossa (cosa che non faceva quasi mai) o ...
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