Desiderio 6 – disposte a tutto
Data: 13/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Aleppe
[Avvertenza: questo racconto contiene una scena di pissing. Se l’argomento vi turba, non leggetelo. N.d.A.]
La cameriera thailandese si era dovuta licenziare per tornare nel proprio paese. La notizia gettò tutti nella prostrazione più profonda, perché ormai si erano abituati a disporre di lei a piacimento e ricevere da lei qualsiasi servizio. I due camerieri africani chiesero che concedesse loro, prima di partire, una doppia penetrazione infuocata. Toccò tuttavia a Carlo formulare l’estremo saluto: una lunga sessione di sesso anale corroborata da nerbate sulle chiappe della dimissionaria cameriera piegata a novanta gradi.
Morto un papa … si dovette procedere alla selezione della sostituta. Per questo Gianna e Carlo pubblicarono un annuncio su vari giornali locali, avendo cura di specificare che la candidata dovesse essere «disposta a tutto». Venne il giorno della selezione ed in molte si presentarono per assicurarsi un posto ben remunerato. La maggior parte, nonostante i curricula di tutto rispetto, erano esteticamente inadatte al ruolo. Ne rimasero tre: una bionda italiana, una mora ucraina e una mulatta cubana. Gianna spiegò loro che era arrivato il momento di verificare che fossero veramente «disposta a tutto». Chiarì che il lauto stipendio promesso non era regalato, ma se lo sarebbero dovuto guadagnare accontentando le voglie sessuali dei due coniugi, dei loro ospiti e dei due camerieri africani.
A quelle parole, l’italiana si alzò in piedi e, accusando Gianna ...
... di essere fuori di testa e che una simile proposta era invereconda, si diresse verso l’uscita. Prima di aprire la porta, esitò un attimo, poiché pensava che le altre due l’avrebbero seguita, invece quelle erano rimaste sedute al loro posto. “Ma come”, le apostrofò, “voi accettate una simile condizione umiliante per una donna?”. Non risposero e si limitarono a guardarla con uno sguardo eloquente di chi ha bisogno di lavorare per vivere. “Vede, cara la mia signora”, intervenne allora Gianna, “Lei non ha capito proprio niente. Noi non cerchiamo una prostituta con cui sollazzarsi, ma una vera e propria donna che partecipi con noi alle gioie del sesso, al piacere del godimento, ammesso che lei sappia di cosa sto parlando.” E con questa stilettata le indicò la porta, che l’italiana prese senza voltarsi indietro.
“Orbene mie care”, proseguì Gianna rivolta alle due candidate rimaste, “davanti a voi stanno due maschi, mio marito e un amico di famiglia. Dimostrate loro cosa sapete fare. Alla migliore, come dice il proverbio, andrà la vittoria.” L’ucraina scelse Carlo, mentre a me, lo confesso, con grande soddisfazione toccò la cubana. Eh sì, perché quella non solo aveva un fisico mozzafiato, un viso dolcissimo incoronata da una lunga riccia capigliatura, un color cioccolato al latte invidiabile, ma soprattutto uno di quei culetti a mandolino che solo le mulatte hanno. L’ucraina era invece più nello stile maturo: pelle bianca, grosse tette comunque ancora invidiabili, culo abbondante ...