Desiderio 6 – disposte a tutto
Data: 13/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Aleppe
... ma ancora sodo e occhi di ghiaccio. Estratto dalla borsa un rossetto scuro, che applicò con sapiente maestria sulle labbra, muovendo la lingua in maniera provocante, con calma si inginocchiò davanti a Carlo, gli aprì lentamente la cerniera dei pantaloni, estrasse il membro ancora floscio e cominciò a leccarlo guardandolo fisso negli occhi. Carlo si appoggiò appena al tavolo posto dietro di noi e cominciò a godersi il lavoro della candidata … soprattutto quando dal leccare passò decisamente a succhiarlo. “E tu? Non fai niente per guadagnarti il posto?” dissi io allora alla mia, interdetta dalla scena cui aveva appena assistito. Scossa dal mio richiamo, si avvicinò a me sorridendo, dapprima mi morse un orecchio, quindi passò a leccarmi il collo, aprirmi la camicia e, sempre leccandomi la nuda pelle, scese fino al mio membro. Appoggiando il sedere sui lunghi tacchi a spillo, aprì anche la mia patta e cominciò a pompare il mio cazzo, dimostrando di non essere da meno della concorrente. Sollevato con un dito il mio membro, passò quindi ad una sapiente leccata di palle, quasi a dimostrare che lei sapeva come far godere un uomo, ma capita l’antifona anche l’ucraina si adeguò immediatamente. La situazione sembrava essere arrivata ad un punto di stallo: due magnifici esemplari del genere femmina, uno in ginocchio, l’altro accovacciato, lavoravano alacremente di bocca e di lingua i genitali dei due, invero attempati, maschi che gli stavano di fronte, non risparmiando neppure l’orifizio ...
... anale. “Su, datevi da fare se volete quel posto!” insistette allora Gianna nel tentativo di sbloccare la situazione. Stavolta fu il cioccolatino a prendere l’iniziativa: si alzò, si voltò mostrandomi la schiena e lentamente, muovendo il bacino in maniera sinuosa, cominciò ad abbassarsi i pantaloni. Quindi passò a strusciare il mio membro contro le sue chiappe marmoree. Ero alle stelle per tutto quello strusciarsi, quando le sue dita scostarono il filo interdentale che impediva l’ingresso alla sua magnifica orchidea e sapientemente lo guidarono dentro. Inarcò allora la schiena piegandosi in avanti, mostrandomi così sottomessa alla mia volontà. Afferrai le chiappe con entrambe le mani e cominciai a chiavarla come un forsennato.
La concorrente cercò di recuperare il vantaggio perduto alzandosi a sua volta ed assumendo la medesima posizione, così ci ritrovammo di nuovo con le due donne chiavate a novanta gradi all’unisono. All’ucraina ballavano le poppe, tanto che Carlo non riuscì a non affondarvi le mani e stringerle quasi a mungerle. Io mi dovetti accontentare di tittillare i capezzoli delle coppe acerbe della mia.
“Ehi, mettete in moto la fantasia: avete anche altri buchi che potete utilizzare per far godere i nostri uomini …” A parlare stavolta fu mia moglie e la reazione non si fece attendere. La mulatta si voltò guardandomi negli occhi e io scossi la testa e serrai le labbra come dire “in effetti ha ragione”. Capita l’antifona, allungò la mano verso il mio cazzo duro ...