Pizzaiolo in vetrina
Data: 13/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... preferito. Di solito me la facevo a casa, così alla buona. Praticamente vivevo di pizza, quando ero sulla strada.”
Tutto quello di cui mi rendevo conto a questo punto, era che Tommy mi arrapava da matti. Mi sarebbe piaciuto vederlo agguantarsi il pacco. Cazzo, glielo avrei agguantato io per lui! Ci fu un momento di silenzio, pensai che sarebbe stato meglio scendere e chiamare un taxi, prima di fare qualche cazzata e rovinare la nostra fortuita amicizia.
“Dove abiti?” mi chiese.
“Dall’altra parte della città. – risposi – Ma non devi mica portarmi fin là.”
“Non ho niente da fare. – disse lui – Ho una stanza, ma è solo un punto d’appoggio. Il furgone lo usavo per trasportare gli strumenti e tutto il resto. Ho fatto delle prove per altre band, ma non si è combinato niente, dopo che ho lasciato i Boys From Hell, così si chiamava il nostro gruppo. Mio padre ci andava in bestia. Lui è un poliziotto, nella mia città.”
“Posso contribuire con un po’ di benzina.” mi offrii speranzoso.
“Ce n’è a sufficienza. Le VW consumano poco, lo sai.”
Allora gli indicai il percorso per arrivare a casa mia.
“E’ la zona bella della città.” osservò lui.
“Vivere bene è la migliore rivincita, così dicono.”
“Lo penso anch’io.”
“Entra a prendere un brandy, - lo invitai con l’aria più indifferente che riuscii a trovare – scaccia il freddo.”
“Certo, perché no?.”
Il tempo di scendere dal furgone e raggiungere il portone dell’edificio ed eravamo fradici tutti e due. Una ...
... volta in casa, recuperai degli asciugamani puliti per darci un’asciugata. Mi chiesi se la tinta viola sarebbe venuta via dai suoi capelli, ma non fu così.
Poi versai un goccetto di brandy per entrambi.
“Bella casa, - fece lui – un posto comodo per portarci le ragazze.”
“Sono troppo vecchio, ormai, per quel tipo di cose.”
“Ma no che non sei così vecchio.”
Gli versai dell’altro brandy. Magari si sarebbe ubriacato e avrebbe perso il controllo… magari avrei potuto dargli una sbirciatina ai gioielli… magari arraffare un assaggino di quel suo dolce culetto.
“Sei tutto bagnato, Tommy. – gli dissi, allora – Perché non ti togli i vestiti? Così li facciamo asciugare sul radiatore.”
“Sto bene.” fece, però, lui.
“Beh, io no.”
Il brandy era morbido e dolce. Mi tolsi i pantaloni. E il fatto era che non portavo niente, sotto. A quel punto, Tommy abbassò le bretelle della tuta, si tolse la camicia di flanella rossa a scacchi e la stese vicino al radiatore sibilante.
“Togliti la maglietta.” gli dissi allora.
Quando lui si sfilò la maglietta bianca, io rimasi senza parole alla vista del suo corpo morbido, eccitante, dei suoi capezzoli rosa. Spasimavo dalla voglia di strattonargli quelle bretelle fin sotto il sedere.
“Togliti i jeans.” lo stimolai, sentendomi via via più audace.
E che io sia dannato, se non lo fece davvero! Aveva un ghigno diabolico sulla faccia. Quel piccolo, solido punk dai capelli viola, con un anellino d’argento al lobo dell’orecchio e ...