1. Il mare d'inverno


    Data: 13/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Maschio-Hot, Fonte: Annunci69

    I giorni del Natale erano l’occasione per tornare dai suoi, in provincia, vicino a quel mare che aveva sempre tanto amato. Ora che Andrea ne era lontano da circa tre anni, assunto a Torino dopo poco che aveva finito l’università, ne sentiva la mancanza, anche d’inverno, anche in quei giorni sferzanti di gelo e di marosi biancheggianti. Era lì oramai da quasi una settimana, il tepore della case sfavillante di luminarie, addobbi alpestri e in sottofondo un carillon di musiche natalizie. Pensava all’erezione che aveva avuto poco più di un’ora prima e che era durata per almeno dieci minuti.
    
    Al supermercato, davanti al bancone, stava aspettando che fossero pronti i tagli di carne e il pollame ripieno che avevano prenotato e che lui doveva ritirare. Gli ultimi clienti erano in fila alle casse, lui sarebbe stato l’ultimo. Distrattamente si posizionò lateralmente al bancone, curioso di vedere il laboratorio che si sviluppava oltre il piano per servire. C’era un ragazzotto robusto e alto, dalle movenze rigide e nervose, era di spalle con le gambe divaricate e lavava gli attrezzi della macellazione. A intervalli irregolari si grattava l’incavo del culo. La reazione del pene di Andrea fu immediata. Quello di cui non si era accorto è che per un gioco di riflessi, il macellaio aveva notato chi lo stesse fissando. Sì asciugò le mani e si diresse nella porta adiacente.
    
    Era un bagno sebbene non si vedesse il water, tirò fuori il cazzo e cominciò a pisciare sul lavandino, un gettò ...
    ... violento che schizzava dappertutto. Andrea strinse il suo cazzo contro il freddo bancone anche se avrebbe voluto tirarlo fuori per menarselo senza staccare gli occhi da quello spettacolo. Quando la minzione cominciò a calare e si trasformò in un getto regolare e curvilineo, il ragazzo iniziò a far oscillare il suo manganello. Poco prima che terminasse, il cazzo era turgido, si passò quindi il pollice sul prepuzio e lo portò sulla lingua e si bagnò le labbra. Improvvisamente si voltò a fissarlo, mentre Andrea, richiamato proprio allora da un’altra addetta, ritirava la sua merce.
    
    Quel pensiero, gli aveva messo una gran smania addosso, anche ora che era lungo sul divano e l’erezione tornava imperterrita quando ricordava quella scena. Decise di uscire sebbene ci fossero solo tre gradi fuori. La destinazione era un luogo d’incontri, vicino alla spiaggia e a un tirassegno dove andava da piccolo nei giorni festivi. Qualche macchina girava, e malapena si vedeva dentro alle auto buie sferzate da un vento gelido. Andrea si era fermato vicino a un muro di confine del tirassegno prima della spiaggia. Duramente il giorno era un limite invalicabile poiché era esposto ai colpi di fucile ma, a quell’ora della notte, ci si poteva inoltrare per trovare un posto tranquillo. Senza accorgersene gli si affiancò una panda bianca, aveva spento i fari prima di accostare e solo quando sentì lo sportello aprirsi, notò scendere un uomo con un grosso piumino, cappuccio calzato sul capo e sciarpa a coprire ...
«123»