1. Il mare d'inverno


    Data: 13/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Maschio-Hot

    ... la parta bassa del volto cosicché in effetti solo gli occhi si potevano vedere ma in ombra. Scavalcò la corda e scomparve. Andrea velocemente scese e lo seguì; solo allora pensò a quella panda bianca che era rimasta tra le pochissime nel vasto parcheggio del supermercato, inconfondibile per il tettuccio di colore diverso. L’aveva notata dopo aver pagato appena un paio d’ore prima.
    
    Gli scarponi affondavano sulla sabbia umida, il mare rumoreggiava violento a poca distanza e l’aria si addensava ispida sulla pelle in quella notte di dicembre. L’uomo camminava voltandosi raramente finché si arrivò ad un canale cementificato con un parapetto poco alto. Si sedette lì e tirò fuori il cazzo. Andrea senza indugiare piegò le gambe affossando le ginocchia sulla rena e lo prese in bocca ancora barzotto. Ci volle poco perché diventasse duro a rimpiergli la cavità; fu in quel momento che ne comprese la portata di almeno 22 cm e una cappella che si allargava in modo prepotente. A quel punto sentì una mano spingere sulla sua testa finché il naso fu in mezzo ai peli pubici dell’uomo e in gola premeva la cappella quasi a soffocarlo. Fu costretto per respirare ad allargare le labbra, anche perché l’uomo non gli permetteva che brevi movimenti, voleva tenere il suo cazzo in caldo in fondo alla bocca di Andrea. Provò il sapore forte e ruvido di un cazzo non lavato che solo all’inizio creò disgusto che invece diventò pungente, gustoso, prelibato. Mentre pompava sentì che l’altro gli stava ...
    ... sfilando il giaccone così che rimase con la sola felpa e i pantaloni della tuta.
    
    Quei momenti di allentamento della presa permisero ad Andrea di respirare pienamente. Appena si accostò per riprendere il cazzo, quattro dita gli serrarono la mandibola che fu di nuovo riempita mentre ancora l’altra mano premette perché solo le palle rimanessero fuori. Incominciò con un costante movimento del bacino a scoparlo in bocca, dando lui ritmo e profondità mentre il freddo si stava insinuando dal collo sin sotto la schiena. La respirazione diventò sempre più affannosa ma era quella la situazione che desiderava, un maschio possente che decideva come godere usando qualsiasi parte del corpo di una troia come Andrea adesso si sentiva.
    
    Improvvisamente l’uomo si fermò e si alzò dal parapetto, velocemente gli fu dietro lo fece appoggiare dove prima egli stesso era seduto e gli abbassò i pantaloni fino a toglierglieli così da rimanere solo con le scarpe. Il freddo irrigidì ogni muscolo ma Andrea non ebbe il tempo di rendersene conto, che il cazzo cominciò a premere sullo sfintere che Andrea aveva preparato poco prima con le sue dita. Nel giro di qualche secondo sentì quei peli che aveva odorato qualche minuto prima solleticare le sue natiche. La tecnica era stata simile… dopo un lieve indugio esplorativo, il cazzo era entrato e si era aperto la strada in modo rallentato ma costante, era arrivato in fondo e lì si era fermato, serrando i fianchi di Andrea. Mentre lo scopava in modo inaspettatamente ...