1. Io non so parlar d'amore


    Data: 16/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: boreetoah, Fonte: Annunci69

    Premessa: un altro tentativo. E’ un po’ lungo. Qualcuno potrebbe piangere.
    
    Dicevi di amarmi. Io non capivo. Pensavo avessi bevuto troppo.
    
    Ci conoscevamo da bambini. Abitavamo vicini e cominciammo presto a giocare insieme. Poi le elementari, le medie e le superiori. Sempre insieme. Amici del cuore. Sapevamo tutto l’uno dell’altro. Non ci eravamo mai nascosti niente. Avevamo scelto anche la stessa università.
    
    A un paio d’ore dalla nostra cittadina, tanto che decidemmo di prendere in affitto un bilocale. Un pomeriggio, a casa tua, parlando di quello che ci aspettava nel nostro futuro, me lo dicesti. Mi dicesti che ti piacevano gli uomini. Lo avevi capito da molto tempo, ormai, e non volevi mentirmi. Mi avevi mentito fino ad allora, quando, nei nostri discorsi, l’argomento principale era il sesso. Il sesso con le donne. Fu come accendere la luce e squarciare il buio. Io lo sapevo. L’avevo sempre saputo. Eravamo così in simbiosi, che i tuoi silenzi, i tuoi sorrisi forzati, i tuoi sguardi sfuggenti avevano detto più di mille parole. Non dissi nulla e, forse tu lo interpretasti come un segno di disprezzo. Coi tuoi ti eri già dichiarato e loro ti avevano dato tutto il loro appoggio, questo sarebbe bastato ad affrontare il mondo. Ma non te ne fregava niente del mondo. Tu volevi affrontare me. Avevi paura di farmi schifo. Temevi che non volessi più vederti. Non sai quanto mi sono risentito per quelle frasi. Come potevi pensare che fossi così meschino da rinnegare il mio ...
    ... migliore amico perché era gay! Mi riscossi immediatamente e ti abbracciai forte, più forte che potei. Mi abbracciasti anche tu e restammo così per un tempo indefinito,mentre sulla tua guancia che sfiorava la mia sentivo scendere una lacrima.
    
    Cominciò la nostra carriera universitaria, tu iscritto a giurisprudenza, io a medicina. Lo studio ci assorbiva e il tempo per divertirsi era limitato, ma il sabato sera era intoccabile. Pub e discoteca. Io, da buon etero incallito e con nessuna voglia di impegnarmi, correvo dietro un po’ a tutte le belle ragazze, tu … Beh tu conquistavi un maschietto dopo l’altro. Eri bello. Alto più della media, fisico asciutto e scattante, un viso dai tratti regolari circondato da capelli neri e ondulati. Occhi grandi e castani la cui dolcezza ti scaldava il cuore. Eravamo d’accordo che ognuno di noi poteva portarsi a casa il proprio partner; io ne approfittai spesso, tu non lo facesti mai. Dicevi che non intendevi condividere tutta una notte con chi non avresti mai amato. Ti rifiutavi di fare sesso completo per questo. Aspettavi il tuo uomo. Mi raccontavi di quello che facevi con loro: seghe, pompini, ditalini. Io non capivo, come sempre, e tu mi confortavi dicendo “Chi non prova, non capisce”.
    
    E così passarono due anni. Un sabato sera, uno dei nostri sabati “pausa dal sesso e dedichiamoci a noi”, tornammo dal pub più alticci del solito. Tu avevi davvero esagerato ed eri decisamente brillo, tanto da non riuscire a reggerti da solo. Arrivammo a casa, ...
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