1. A casa sua


    Data: 16/04/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: alessio m, Fonte: RaccontiMilu

    Era una sera come tante altre, ero andato in palestra per allenarmi e per approfittare di una possibile occasione di venir scopato da Giulio e Marco (cfr Una serata in palestra e Ancora in palestra). Ormai eravamo diventati amici a furia di frequentarci in palestra. Non parlavamo mai dei due incontri che avevamo avuto nè loro mi trattavano diversamente dagli altri loro amici della palestra; io invece non avevo occhi che per loro.Ormai era passato quasi un mese dall'ultima volta che ero riuscito ad avere i loro bei cazzi dentro di me e cercavo in tutti i modi di avere un'altra occasione ma senza riuscirci. Tuttavia quella sera successe qualcosa di diverso: ero tornato a casa, disilluso di poter succhiare Giulio e Marco e stavo disfando la borsa della palestra quando trovai un bigliettino. Recitava così �Vieni alle 23.00 di dopodomani in via Socrate 43. Citofona a Savene�. Non avevo idea di chi avesse messo il bigliettino nella mia borsa ma non dubitavo che si trattasse di Giulio o di Marco. Decisi di chiederglielo il giorno dopo in palestra ma non si presentarono. Io tuttavia, prestai fede al bigliettino e puntualissimo alle 23.00 citofonai a Savene. Avevo passato la serata a prepararmi: mi ero rilavato daccapo, mi ero depilato, mi ero messo un perizoma che avevo comprato solo per loro e sopra dei jeans e una camicia blu. Così, quando una voce mi disse di salire al sesto piano, ero sicuro di me. Sul pianerottolo c'erano due porte senza il nome sul campanello ma una era aperta ...
    ... e vi entrai. Era una graziosa anticamera, arredata semplicemente su cui davano tre porte.Come ebbi richiuso la porta d'ingresso salutai perchè non c'era nessuno in vista e da una porta uscì Giulio. Dietro di lui veniva Marco. Erano semivestiti, senza scarpe né calze ma con una canottiera bianca e dei pantaloni corti color terra Giulio mentre Marco indossava una maglietta verde scuro e dei jeans. Erano contenti di vedere che ero venuto e mi fecero subito togliere le scarpe; il parquet non è solo in anticamera mi dissero.Come me le fui tolte Giulio venne davanti a me e mi baciò. Sulla bocca. Non avevano mai avuto un gesto di affetto nei miei confronti, soltanto tanto calore nel fottermi e grossi cazzi da sbattermi dentro. Mentre mi abbracciava mi iniziò a slacciare i bottoni della camicia mentre Marco si avvicinò da dietro e, stando stretto per farmi sentire il suo cazzo in tiro attraverso i pantaloni , mi iniziò a slacciare la patta e il bottone dei jeans che indossavo. Non stavo nella pelle: baciavo freneticamente Giulio e gustavo la sua lingua sulla mia mentre con le mani potevo finalmente accarezzare quel corpo sensuale, sentire lo spessore dei suoi addominali e la morbidezza dei suoi capezzoli. Quando Marco finì di slacciarmi i pantaloni dovetti interrompere il mio bacio con Giulio per farmeli levare, mi guardarono e gli fece molto piacere vedere che non un pelo era rimasto su di me né gli dispiacque la scelta dell'intimo. Giulio approfittò di questa pausa per levarsi la ...
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