1. E così scoprii quanto mi piace il cazzo pt.1


    Data: 18/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: krito1

    ... avrei dormito per poter proseguire gli studi il giorno successivo, ero silenzioso, pensando all’incredibile effetto che la nudità maschile aveva prodotto in me. C’entrava forse quella precedente di Roberto? Ma quella non mi aveva provocato alcuna eccitazione, soltanto una prolungata curiosità… In casa, dopo, mi sedetti in soggiorno per fumare, mentre Roberto si spogliava per andare a letto: dalla poltrona sulla quale ero seduto potevo vederlo chiaramente; rimasto in slip, attendevo con ansia il momento in cui se li sarebbe tolti. Ma non lo fece, sdraiandosi sul letto e augurandomi la buonanotte. Ebbene si, mi sentivo deluso. Ma poco dopo, mentre stavo alzandomi per andare a coricarmi nella stanza attigua, Roberto si inarcò sul letto, infilò i due pollici sotto l’elastico degli slip e con un movimento che mi sembrò lentissimo, li sfilò facendo uscire a poco a poco il suo cazzo bellissimo. Si, bellissimo. Perché è così che mi appariva. Mi risedetti, confuso e compiaciuto, con lo sguardo fisso su quello splendido cilindro di carne maschile.“Ma… mi piace il cazzo?”, continuavo a ripetermi. Cosa mi è preso oggi? Intanto rimanevo lì, senza muovermi e continuavo a guardarlo esplorando le sensazioni che mi provocava quella visione. Ed erano tutte piacevoli, senza dubbio. “E adesso che faccio? Me ne vado a dormire, o…”Naturalmente optai per la prima soluzione ma quando passai davanti alla sua stanza indugiai a lungo con lo sguardo fisso tra le sue gambe, reprimendo un desiderio ...
    ... che si era fatto acuto: quello di guardarlo da vicino, di toccarlo, per capire cosa avrei provato. Vinsero la vergogna e l’imbarazzo e passai oltre.Dopo un’ora in cui mi rigiravo nel letto senza prender sonno, con la mente attraversata da tutte quelle immagini, nudi maschili, primi piani di piselli e soprattutto quella del cazzo di Roberto, una forza misteriosa mi sollevò dal letto. Come in ipnosi mi diressi lentamente verso la stanza di Roberto; la porta era aperta e lui giaceva sempre nudo e supino, con il cazzo semieretto e piegato da un lato, che scopriva le palle sode, con un rafe mediano perfettamente disegnato e la cappella semicoperta: ne rimasi incantato, era bellissimo. Indugiai un poco su quella visione e poi mi avvicinai, inginocchiandomi a i piedi del letto per avvicinare il viso al suo gioiello: adesso era vicinissimo. Ebbi un’erezione così forte che mi sfilai gli slip e cominciai a toccarmi mentre adoravo con gli occhi quello splendido pisello. Poi, inevitabilmente, la mia mano passò dal mio cazzo al suo, prima sfiorandolo, poi accarezzandolo e dopo prendendolo tutto in mano. Sensazione fantastica: era caldo, liscio, setoso, di consistenza morbida e dura allo stesso tempo e stava ingrossandosi rapidamente, fino a divenire durissimo. Abbassai il prepuzio, scoprendo una cappella rosea, piena, scolpita, lucida, che portò i miei sensi all’eccitazione massima; non capivo più niente se non il mio incredibile piacere, non l’avrei mollato mai, sentirlo in mano era ...