Capodanno a saturnia
Data: 19/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Ultralogos
... Ero imprigionato dalle sue braccia che passando sotto le ascelle mi avevano arpionato. Di contro io ero aggrappato al bordo della pozza e, dovendo sostenere il peso di entrambi, non potevo staccarmi con una mano per dare un po’ di sollievo anche al mio uccello che, se avesse potuto, avrebbe urlato il suo desiderio di attenzione.
Intanto Giulio mi scopava con una lentezza esasperante, avanti, indietro, si fermava e roteava il bacino quasi a voler allargare il buco che davvero ormai non aveva bisogno, poi ricominciava l’andirivieni, lento e profondo mentre con la lingua mi leccava il collo e dietro le orecchie. Stavo godendo e nonostante tentassi in ogni modo di sopprimere ogni istinto, ogni tanto mi usciva un lamento a testimonianza di quanto mi stava facendo godere. Non so da quanto mi stava scopando, ormai avevo chiuso gli occhi e staccato il cervello, fatto sta che a un certo punto sento lui che mi stringe più forte, mi pianta il cazzo tanto in fondo che pensavo volesse far spazio anche alle palle e mentre emette un lungo sospiro, percepisco le pulsazioni del suo cazzo che evidentemente stava … piangendo di gioia….
Allenta un po’ la presa mentre continua a leccarmi e a mangiarmi l’orecchio e si riattacca al bordo della pozza. Alleggerito dal suo peso, stacco una mano per dare soddisfazione anche al mio amichetto nel costume, ma lui mi blocca il braccio: “Aspetta a venire, ormai sei in ballo, fai godere anche il mio amico Marco”
Ancora una volta ero senza parole. ...
... Mi aveva scambiato per una battona svuota palle? Pochi istanti durante i quali il mio cervello, rallentato dall’alcol e dal godimento, stava pensando al da farsi e Giulio si scansa per fare posto a Marco. In un istante è entrato in me. Il godimento e la sborra di Giulio mi avevano reso tanto accogliente da permettergli un ingresso senza nessuna difficoltà o sforzo. Il cazzo di Marco lo percepivo simile a quello di Giulio nelle dimensioni, ma mi provocava una sensazione diversa. Probabilmente era molto curvato perché mi strusciava sulla prostata al punto da percepirlo distintamente. Mi piaceva anche questo.
Anche Marco si stacca dal bordo, mi arpiona con le braccia e, come il suo amico, inizia una lenta scopata che in poco mi porta dinuovo in uno stato di trance. Con una mano mi gira la testa e mi pianta la lingua in gola, che bello, anche lui ci sapeva davvero fare, insinua completamente la lingua nel palato quasi a chiedermi di succhiargliela e così feci, inebriato dal modo con cui questi due ragazzi erano riusciti a portarmi a tanto addirittura senza chiedermelo. Non riuscivo a pensare, ero completamente immerso in uno stato di godimento diffuso, l’acqua calda, la morbida lingua che stavo succhiando, il suo uccello duro che mi faceva un lento massaggio alla prostata. Potevo stare meglio solo se avessi potuto prendermi cura del mio cazzo che ormai mi chiedeva prepotentemente di sfogarsi.
Ancora una volta mi sento preso con maggior vigore e sento dinuovo il momentaneo ...