Il primo incontro
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: IoSonoIlPadrone
Lei era giovane, carina, i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle e due grandi occhi azzurri. Bussò alla porta, e tutto ebbe inizio. Passarono alcuni istanti, in cui il suo cuore batteva all'impazzata, poi la porta si aprì. �Benvenuta, vieni entra, accomodati�. Lui era un giovane uomo tra i trenta e i trentacinque anni ,vestito in un elegante completo grigio, lei una ragazza di venticinque anni avvolta in un pesante rosso cappotto invernale. Era agitata, si domandava come diavolo era finita in una situazione simile, cosa ci facesse lì. Lui si sedette sul letto e le fece cenno di sedersi. �Le regole le sai, io sono il padrone e tu la schiava, deve essere una situazione consenziente, e sai benissimo che in ogni momento tu lo decida puoi dire la parola chiave ed uscire dal gioco; Sai anche però che la puoi utilizzare una sola volta e che il pronunciare la parola chiave pone fine a tutto, per sempre�. Lei lo fissava come in trance, era davvero un bel tipo, alto e prestante, non un umo da copertina ma di sicuro affascinante e dai modi molto sicuri di sé, ma soprattutto con un intenso sguardo penetrante. Sembrava riuscire a cogliere ogni tuo pensiero semplicemente incrociando i suoi occhi con i tuoi, ne era ammaliata. �Allora, cosa mi dici?� , Lei prese il coraggio a due mani e con voce ferma disse fissando quegli occhi indagatori �Sì va bene, cominciamo�. �Bene , allora mettiti davanti allo specchio e spogliati, levati tutto, voglio vedere per intero di cosa sono diventato ...
... padrone�. Lei ubbidì e cominciò lentamente a spogliarsi �Bhè, allora ti muovi? Non ho tutto il giorno per stare qui, dai veloce�. Era nuda, davanti ad uno sconosciuto, completamente in suo potere, terrorizzata ma anche enormemente eccitata. Lui la guardava e le girava intorno �Le tette sono quello che sono ma tutto sommato accettabili, il sedere non è molto sodo, hai un po' di cellulite sulle cosce e una leggera rotondità sulla pancia� le pizzicò le braccia e disse �neanche le braccia sono molto sode, ma in una scala da uno a dieci sei un 4, forse 4 e mezzo, piegati a 90� e apri bene il sedere con le mani. La ragazza indugiò un attimo ad abbassarsi e non appena fu in posizione il padrone la schiaffeggiò talmente forte sul sedere da farla vacillare in avanti, fece appena in tempo ad allungare le mani ed appoggiarsi allo specchio che un secondo violento schiaffò la colpì ancora sulla stessa natica. �Io ordino e tu esegui, senza indugiare o perdere tempo, sei la mia schiava, sei mia e fai quello che ti dico, ed adesso apri bene il culo se non vuoi farmi arrabbiare� La schiava ubbidì, e le lacrime cominciarono a rigarle il volto. �Finalmente� disse il padrone prima di tentare di spingere il dito medio nel culo della ragazza. �Non stringere cazzo, rilasssa il culo altrimenti prendo il frustino e ti faccio le chiappe rose come il tuo cappotto�. Non era facile rilassarsi per lei, il padrone non alzava la voce ma la durezza e la decisione della sua voce le facevano paura, inoltre dietro ...