Il fratello di Franci
Data: 21/04/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
Ricordo di una notte che non finiva mai, diceva una vecchia canzone. Ricordo di quel giorno di febbraio, ricordo di quella notte che non finì mai. Franci, mia sorella, mi voleva molto bene. Aveva ben undici anni più di me e le piaceva farmi da mammina, come diceva lei. Giocava con me, mi raccontava le favole, mi lavava in una piccola vasca che si trovava in un bagno secondario. Mi baciava molto, gli unici baci che ricordo, non ricevendone mai dai genitori. Tutto questo irritava nostra madre che lo considerava uno spreco di tempo e di risorse visto che c'era una bambinaia a doversi occupare di me. Questa donna era stata scelta da mia madre a sua immagine e somiglianza: alta, muscolosa, più fredda del ghiaccio. Non ricordo di avere mai sentito mia madre parlare bene di qualcuno, tutto ciò che contava per lei era appartenere alla gente per bene, di cui era la capofila e giudice supremo. Mio padre forse era un buon uomo, almeno penso lo fosse perché ogni tanto mi rivolgeva un mezzo sorriso che subito si spegneva quando la moglie lo rimproverava per quell'eccesso di allegria. Se aveva avuto un carattere, non ce ne era ormai più traccia. Franci (il suo nome per esteso era Maria Francesca e così la chiamavano i genitori e i parenti tutti) mi portava spesso a passeggio con lei. La mamma vedeva di buon occhio queste uscite, pensando che se mi tirava dietro non c'era pericolo che incontrasse ragazzi. Tutti sorridevano al nostro passaggio e per il rispetto di cui era circondata la ...
... nostra famiglia in un centro piccolo come quello in cui vivevamo e per l'immagine di una bella ragazza dai capelli neri e ricci che teneva per mano un bambino che le somigliava tantissimo. Come un essere così allegro e pieno di vita potesse essere nato da quei genitori è un mistero che nessuno scienziato sarà mai in grado di spiegare. Io la adoravo e spesso mi addormentavo tra le sue braccia, felice dei suoi baci e delle sue carezze. Le uniche volte che mi allontanava era quando veniva la sua amica Cristina, una ragazza alta e bionda, per studiare con lei. Si chiudevano nella sua stanza mentre io correvo e giocavo nel lungo corridoio finchè mia madre o la sua gregaria non venivano a interrompermi bruscamente. Un giorno però nessuno venne a richiamarmi e passai davanti alla stanza di Franci che, contrariamente al solito era socchiusa. Infilai la testa nell'angusto spazio e vidi mia sorella e Cristina che si baciavano sulla bocca. Fu un bacio lunghissimo, i lunghi capelli biondi dell'amica e i riccioli neri di mia sorella si confondevano in un intricato chiaroscuro come se un nuovo essere nato dall'unione delle due ragazze avesse unito le loro capigliature. "Franci vuole molto bene a Cristina" pensai. Ero geloso e glielo dissi alla prima occasione. "Perché dai più baci a Cristina che a me?" le chiesi. La vidi confusa, stranamente in difficoltà. "Non è vero che le do più baci ma devi promettere che non dici che ci baciamo. Se lo prometti stanotte ti faccio dormire con me." La mia ...