1. Al capanno


    Data: 21/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: MaturoMi

    Ho un capanno non lontano dal mare, in un boschetto, in un posto solitario. D’estate nei dintorni si aggira qualche bagnante diretto al mare, in un lato di costa tranquillo e senza confusione. Nelle altre stagioni, non c’è nessuno, è molto solitario. Mi piace per questo.
    
    Il mio capanno l’ho costruito io nel tempo: è una casetta di legno prefabbricata che io ho adattato a mio eremo. Quando moglie e figli scassano le palle, il che succede in modo ricorrente, mi rifugio qui. Leggo, faccio lavoretti di bricolage, un po’ di giardinaggio. Mi porto qualche signora da scopare ogni tanto, o qualche giovanotto con cui fare belle porcate. Che volete farci, mi rilasso così. Sono arrivato a 50 anni ma ho un corpo tonico e, diciamo la verità, col sesso ci so fare, nessuno si è mai lamentato delle mie prestazioni.
    
    Avrete capito che per me il capanno è fondamentale, per il mio equilibrio fisico-mentale.
    
    Ultimamente però sono un po’ preoccupato. Ho trovato segni inequivocabili di visite di sconosciuti al mio capanno: aiuole calpestate, il cancelletto lasciato aperto (mentre son sicuro di averlo lasciato chiuso) insomma qualcuno è stato lì e la cosa mi fa incazzare non poco. Mi sono procurato un lucchetto che voglio mettere alla porta del capanno e sono andato là oggi, giorno di festa.
    
    Lasciata l’auto come al solito nello spiazzo dove finisce la strada mi sono avviato sul sentierino che attraverso un boschetto di bambù conduce al capanno.
    
    Sorpresa: davanti al capanno è ...
    ... parcheggiata una moto, una di quelle moto di grossa cilindrata da trial. Ho capito immediatamente che qualcuno era entrato nel capanno e mi è montata una rabbia furiosa. Ho pensato adesso lo becco sto coglione che si intrufola in casa altrui. Mentre mi avviavo verso l’entrata ho raccattato da terra una piccola asse di legno, lunga circa un metro, poteva essermi utile per non presentarmi a mani vuote.
    
    Dall’interno giungevano strani rumori, che non riuscivo a decifrare. Quatto, quatto ho aperto la porta e sono entrato. C’era 2 persone: un ragazzo dai capelli ricci stava spompinando di brutto un giovanotto che mugolava dal piacere. Il ragazzo inginocchiato faceva sparire in bocca ritmando il cazzo dell’altro. Il giovanotto era in piedi, completamente vestito ma calzoni abbassati e mostrava un culetto tondo e bianco che si irrigidiva quando il ragazzo affondava il suo cazzo in gola.
    
    Passata la sorpresa la mia rabbia ha avuto il sopravvento e urlando come un pazzo mi sono avventato sui due. Posso immaginare lo spavento che ho procurato loro: dalla penombra arriva una figura urlante che si avventa su di loro, deve essere stato un bello choc per quei due coglioni.
    
    Il ragazzo come un fulmine si è alzato e ha preso la porta schivando la mia presa, ma il giovanotto no quello no non mi è sfuggito. Impacciato dai calzoni calati alle caviglie non poteva scapparmi e infatti l’ho agguantato e urlando ho iniziato a dirgli “adesso ti faccio passare io la voglia di andare in casa altrui” . Il ...
«1234»