1. L'Organizzazione (Capitolo 9)


    Data: 23/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ipsedixit

    ... diverse ore. Quella “puttanella” simulava e sfruttava quell’opportunità notturna per vanificare gli effetti del condizionamento a cui veniva sottoposta di giorno. Se Valeria avesse palesato tracce della sua identità originaria durante l’asta, per Frau Helga sarebbe stato un evento catastrofico, un fallimento che l'organizzazione avrebbe considerato intollerabile. L’avrebbero punita in modo esemplare, forse anche eliminata fisicamente. Perse la calma e s’infuriò; avesse potuto dar sfogo all’impulso di quel momento, sarebbe corsa nella camerata per infierire fisicamente sulla prigioniera. Si trattenne e con fatica riprese il controllo, riconoscendo che la miglior cosa da fare fosse trovare una soluzione a quel problema. Poteva farla dormire somministrandole sonniferi, oppure, impedirle di pensare. Consapevole che i sonniferi tendono a provocare amnesie a breve termine, scartò subito una simile ipotesi. Se quella Penelope al contrario ricostruiva la notte ciò che l’addestramento demoliva di giorno, un sonno artificiale le avrebbe fatto ugualmente dimenticare parti dell'addestramento. Insomma, un rimedio i cui effetti secondari coincidevano con il male da curare. Considerò la possibilità di rendere ancor più estenuante il training fisico di quella ragazza. Esausta, Valeria avrebbe dormito certamente, ma l’eccessivo affaticamento sarebbe andato a discapito dello stato di salute e dell’aspetto esteriore. Poteva ammalarsi, e in ogni caso, sarebbe stata meno attraente il giorno ...
    ... dell’asta. Protocollo non rispettato, con conseguenze inconcepibili ed intollerabili per l’organizzazione. Comprese come fosse inutile insistere nel voler trovare una soluzione su due piedi, nel mezzo della notte. Meglio smettere, continuare a pensarci poteva soltanto indurle ansia e preoccupazione ulteriore. Per sfogare la rabbia e svuotare la mente, Frau Helga decise di far sesso. Bisex dichiarata, prediligeva i rapporti saffici, ma non disdegnava il cazzo. Non poteva usare le prigioniere, ma tutto l'organico della fortezza era a sua completa disposizione, sia le ancelle che gli uomini in divisa mimetica. Era notte fonda quando la donna le convocò nel suo ufficio. In loro attesa, si sbottonò completamente giacca e camicetta, poi si slacciò il reggiseno ed infine si sfilò la gonna e gli slip. Quando le tre ragazze entrarono, la trovarono con le gambe aperte, appoggiate ai braccioli della poltrona dirigenziale, come se fosse seduta sulla sedia del ginecologo. Non si trattava delle prima volta, per cui le ancelle sapevano già cosa fare. Una di loro s’inginocchiò davanti a Frau Helga, sedendosi sui talloni. Mise le mani dietro la schiena e si afferrò saldamente il polso sinistro con la mano destra. Protese poi il busto in avanti, come ad offrire i suoi seni alla donna. Una seconda ancella si diresse con passo sicuro verso un armadio aprendone un cassetto. Ne estrasse un paio di morsetti metallici uniti da una catenella ed un frustino da equitazione. Consegnò quest’ultimo a Frau ...