1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti

    ... mio punto di osservazione. Insalivò le dita della mano libera e mi toccò l’ocello dell’ano. Non avrei mai acconsentito a quella pratica che mi era sempre sembrata abominevole, ma in quell’occasione, vedendo i due ganimedi che s’inculavano a spron battuto, non avendo altra possibilità di rapportarsi se non analmente, non potetti fare a meno di considerarla complementare al piacere che avevo già provato in precedenza. Mancava al novero delle mie conoscenze. Mi accostò la testa del glande alle chiappe e la strisciò in su e in giù, provocando la reazione della chiusura dello sfintere. Finché non mi abituai al passaggio ripetuto e mi rilassai, accettando l’ingresso agognato. Avvertii la sensazione di fresco del liquido lubrificante che lui faceva colare sul mio buchino. Lo spalmò con lo stesso strumento che mi stava adescando da cinque minuti. Non ne potevo più ora e aspettavo che si decidesse, mugolando di desiderio come una cagna in calore. Con grande precisione fece scivolare il grande cono nello sfintere premendolo lateralmente. Non trovò difficoltà a raggiungere il primo girone. Sentii che s’era fermato, sfiatando anche lui di desiderio. Tenevo le braccia rigide sollevando il busto, mentre il culo si offriva al degustatore. Attendevo la prossima mossa con un senso di inquietudine. Ahhhhh! All’improvviso era penetrato nel colon, in un'area che mi parve completamente devastata. Mi abbassai sulle braccia per reggere l'emozione e la sua forza di penetrazione. Un bruciore ...
    ... intenso mi invase. S’arrestò nuovamente, aspettando forse qualcosa che doveva succedere. Infatti, il bruciore diminuì e restò il desiderio di essere penetrata. Ricominciò a muoversi con moto quasi rotatorio, come per divaricare di più le pareti che stringevano l’asta. Ora ero io che mi muovevo lentamente, mentre lui iniziava l' andamento alternato, ritirando di qualche misura e affondando nuovamente il randello,. L'ondulazione era perfetta. Un'andatura da crociera. Com’era dolce assaporarlo in quel modo! Lo sentii sprofondare all’interno della mia voragine che lo risucchiò. Una sensazione di pienezza mi invase. Ero pregna di lui. L’avvertivo come un corpo estraneo nella pancia di cui non volevo liberarmi. Dopo una corsa estenuante cominciò la frenesia finale che mi coinvolse totalmente. Caro, caro, dolce Amore! Non so se glielo dissi o lo pensai soltanto. Mi sembra che ho gridato per il piacere che provavo, ma non ne ho la certezza. Mi montava velocemente con mazzate di reni tremende, facendo sobbalzare le mie mammelle a cui, rapido, s’afferrò come a delle briglie per non essere sbalzato dalla giumenta in calore. Mi stringeva le mammelle e me le stirava. Con le dita mi stimolava i capezzoli tesi nello sforzo di fronteggiare lo stato di eretismo a cui erano sottoposti. Mi faceva male, ma io non sentivo altro che il bene che mi giungeva al cuore. Eravamo entrambi in un bagno di sudore. Bruciavamo di un unico ardore. Era un sobbalzare, un guaire, uno sfiatare continuo da parte di ...
«12...141516...39»